Stephen King

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Stephen King

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IT

Lo vuoi il palloncino?



Non esistono amici buoni o cattivi, forse ci sono solo amici. Persone che prendono le tue parti quando stai male e che ti aiutano a non sentirti solo, persone con le quali hai bisogno di essere, persone che hanno costruito la loro dimora nel tuo cuore.

Prenditi il mondo intero, prendi tutto quello che vuoi.
Lasciami solo continuare ad amarti e credo che mi basterà
It è un romanzo horror scritto da Stephen King e pubblicato nel 1986. Considerato il capolavoro di King, è una lunga e sinistra saga corale che si espande tra orrori inquietanti e drammi umani senza speranza, e tratta i temi che in seguito diventeranno il simbolo dell'autore: la forza della memoria, traumi infantili e la violenza nascosta dietro la felicità, l'apparenza di una piccola cittadina.
E' la storia di sette amici provenienti dalla città immaginaria di Derry, nel Maine, ed è raccontata alternando due diversi periodi di tempo.
Il romanzo naviga su di un'onda fantasy verso la fine, quando si spiegano in modo dettagliato le origini di It (che viene descritto come una sinistra cometa atterrata sul nostro pianeta ai suoi albori) ed il suo sinistro legame con Derry. Entrambe le volte, il ragazzi si affidano ad un antico rituale magico (il rito di Chüd) per abbattere le difese psichiche del terribile mostro, ma è solo da adulti che i Perdenti lo affrontano infine anche sul piano fisico, strappandogli il cuore e causandone la morte definitiva ed il crollo dell'intera città di Derry.

da wikipedia
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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
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Re: Stephen King

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Se c'è un autore che non ha bisogno di presentazioni, questo è Stephen King.
E' il romanziere piu' popolare del mondo e sebbene sia stato etichettato come autore horror, il suo straordinario talento supera i confini telematici perchè King è soprattutto un narratore magistrale.
Quando inizia a leggere un suo libro non lo molli finchè non arrivi alla parola fine.
Io non amo il genere horror puro, ma il suo modo di scrivere, la sua fantasia, la capacità di coinvolgere il lettore è straordinario ed unico.

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Stephen King nasce a Portland, nel Maine, il 21 settembre del 1947. Nel 1949, quando non ha ancora compiuto due anni, i suoi genitori si separano e la madre Nellie si ritrova a dover mantenere da sola due bambini (il padre Donald non si farà più vedere). La mancanza del padre spiega i difficili rapporti padre-figlio che caratterizzano le storie di King: ricordiamo il padre ubriacone di "Beverly in It"; il padre mutante del racconto "Gray Matter" ("La Materia Grigia") contenuto in "Night Shift"; il padre inetto di Arnie in "Christine"; il violento e sinistro Joe Cambers in "Cujo"; per finire con Jack Torrance di "The Shining". Il piccolo Stephen, nel 1951, viene segnato da un'altra esperienza molto scioccante. Una sera la madre lo vede tornare a casa molto scosso, ma non riesce a farsi spiegare il perchè. Il giorno seguente il corpo dell'amico dal quale era stato a giocare, viene trovato straziato accanto ai binari ferroviari (evidentemente travolto dal treno). King tutt'oggi non ricorda niente di quel giorno d'estate, ma l'esperienza ha lasciato il segno come dimostra il racconto, contenuto in "Different Seasons", "The Body" ("Il corpo") nel quale i ragazzi protagonisti si trovano di fronte al cadavere di un coetaneo travolto dal treno. Nel 1958 la famiglia King si trasferisce (dopo aver vissuto a Fort Wayne ed a Strafford) a Durham, Maine, affinchè la madre possa prendersi cura dei genitori infermi. Tre anni più tardi, mentre Stephen è solo in casa, la nonna muore nel suo letto. Anche questa esperienza ritorna nella narrativa di King nel racconto "La nonna" (in "Scheletri"). Per il suo undicesimo compleanno (1958) S.K. riceve in regalo una vecchia macchina da scrivere, una Underwood da ufficio. A causa del lavoro a cui Stephen la sottopone, la macchina perde la n, seguita subito dalla t e dalla e (ricordate la Underwood di Paul Sheldon in Misery?). Fino al 1966, anno del diploma, non accade niente di interessante. Durante il suo ultimo anno di college conosce Tabitha e dopo il matrimonio King trova lavoro in una lavanderia e si trasferisce con la famiglia (gli era nata la prima figlia Naomi) in una roulotte vicino a Hermon. Questo si rivela un periodo molto difficile, sia sul piano economico che come scrittore. Stephen inizia a bere e la situazione si fa quasi disperata (molto simile a quella di Jack Torrance). Incapace di scrivere nuovo materiale, e vicino alla resa, Stephen prende uno dei suoi racconti non pubblicati, "Carrie", e lo allunga fino a farlo diventare un romanzo. Lo manda a Thompson della Doubleday il quale decide di pubblicarlo (remunerando l'autore con 2.500 dollari). Nel 1973, e precisamente per la festa della mamma, Bill Thompson telefona a King annunciandogli che la New American Library ha acquistato i diritti su "Carrie" per 400.000 dollari (in un'intervista S.k. afferma di aver pensato "ora esco a comprare un regalo a Tabitha, un ubriaco mi investe e tutto torna al posto giusto"). Da quel giorno ha inizio il fenomeno Stephen king. Attualmente King vive con la moglie (anch'essa scrittrice di successo) e i tre figli tra la splendida casa estiva di Center Lovell (un piccolo paese su un lago del Maine) e quella invernale che possiede al 49 Florida Avenue a Bangor, sempre nel Maine. È alto (1,93), grosso (intorno ai 100 chili) e un po' curvo. Ha occhi azzurri e folti capelli neri. Porta gli occhiali da quando era bambino, anche se di tanto in tanto mette le lenti a contatto. D'inverno si fa crescere la barba per proteggersi dal freddo pungente del Maine. Ha la passione per le gite in canoa (con occasionali nuotate), la chitarra (lui stesso confessa di non saperla suonare) ed il videoregistratore. È tifosissimo della squadra di baseball di Boston, i Red Sox, per i quali scrive anche degli articoli sui giornali più importanti degli States. Mentre scrive ama ascoltare il rock and roll (ha addirittura acquistato una stazione radio, la Wzon, perchè le radio locali non ne trasmettevano abbastanza) e bere birra. Quando ha mal di testa, mastica aspirine senz'acqua proprio come Jack Torrance in "The Shining". Lotta da anni contro il vizio del fumo, ma finora è riuscito solo a passare a sigarette più leggere. Non ha paura di nulla (anche se è superstizioso ed odia il 13), neanche dei demoni che descrive nei suoi romanzi e la sua esistenza sembra veramente una splendida oasi di serenità.
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Nella tempesta di neve

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La neve è alta e le strade intorno a Falmouth deserte. Nel bar di Tookey c'è solo Booth sebbene siano appena le dieci e un quarto di sera. Improvvisamente la porta si spalanca lasciando entrare uno sconosciuto: ha il volto terrorizzato e a stento riesce a balbettare poche parole prima di svenire. Quando riprende i sensi, racconta che la sua auto è rimasta bloccata nella tempesta di neve e che invano ha cercato aiuto a Jerusalem's Lot: la città è deserta, neppure una luce la illumina. A bordo dell'auto ci sono sua moglie e sua figlia, una bambina di sette anni, e Jerry Lumley, così si chiama lo sconosciuto, vuole tornare indietro a salvarle prima che la neve le seppellisca.
Tookey e Booth si guardano per un momento, poi, temendo il peggio, decidono di uscire nella notte. Il fuoristrada di Tookey è quello che ci vuole per raggiungere la Mercedes vicino al villaggio di Jerusalem, ma l'auto è vuota: Janey e Francie sono scomparse.
Alcune orme nella neve si dirigono verso il bosco e Jerry Lumley comincia a seguirle con la testa china. Invano, Tookey e Booth cercano di trattenerlo perchè ormai sanno quello che è accaduto. Invano cercano di rivelargli l'orrenda verità: “ nel Lot c'è qualcosa...Vampiri, signor Lumley. Jerusalem è piena di vampiri”, perché dal buio esce una voce dolce che chiama “ Jerry, Jerry, sei tu?”. Booth non ha mai visto una donna più bella di quella, ne rimane affascinato, ma quando Jerry le si fa vicino, il volto di lei si trasforma in un ghigno feroce. Per l'uomo non c'è più scampo “ le sue braccia, lunghe , nude e bianche come la neve, lo incatenano attirandolo a sé ... e la sua testa si drizza e poi si sporge in avanti...”
Tookey e Booth fuggono via, sanno che non c'è tempo da perdere, corrono verso il fuoristrada, ma lì, accanto alla portiera del posto di guida, c'è una bambina con le treccine e un semplice vestitino giallo...

La magia della neve si può trasformare in orrore se la penna che scrive è quella di Stephen King.
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Re: Stephen King

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L'ombra dello scorpione

L'errore di un computer, l'incoscienza di pochi uomini e si scatena la fine del mondo.
Il morbo sfuggito a un segretissimo laboratorio semina morte e terrore.
Il novantanove per cento della popolazione della terra non sopravvive all'apocalittica epidemia e per i pochi scampati c'è una guerra ancora tutta da combattere, una lotta eterna e fatale tra chi ha deciso di seguire il bene e appoggiarsi alle fragili spalle di Mother Abagail, la veggente ultracentenaria, e chi invece ha scelto di calcare le orme di Randall,
il Senza Volto, il Male, il Signore delle Tenebre.

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E' stato il primo libro di King che ho letto.
Terrificante da leggere ma non riuscivo a metterlo via.
Solo lui, sa miscelare insieme emozioni e paura.
I suoi grandi e reali personaggi; elementi soprannaturali...
desolazione e speranza.
Solo King poteva costruire una storia apocalittica rendendola credibile,
godibile e coinvolgente dalla prima all'ultima riga delle centinaia e
centinaia di pagine che la compongono.
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smilla_e_la_neve
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Re: Stephen King

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L'acchiappasogni
Ambientato nell'immaginaria città di Derry (Maine), il libro racconta la storia di quattro amici le cui vite cambiano quando salvano un ragazzo con la sindrome di Down, Douglas "Duddits" Cavell, da alcuni bulli. I quattro amici, ora uomini con vite separate, si incontrano per l'annuale gita di caccia e si trovano di fronte ad un'invasione aliena e ad un colonnello ossessivo e psicotico. Uno di loro, Gary "Jonesy" Jones, è sotto il controllo di "Mr. Gray", un alieno con un'agenda piena di cose da fare.

L'invasione aliena inizia quando Jonesy scopre un uomo che cammina nel bosco. L'uomo ha problemi di stomaco dovuti a bacche mangiate poco prima, e Jonesy nota un segno rosso sulla sua guancia. L'uomo mostra segni di dispepsia ed aerofagia. Dopo il ritorno di Beaver, uno dei quattro amici, notano un gruppo di animali con lo stesso segno rosso dello straniero. Al loro ritorno l'uomo è nella vasca da bagno, morto.

La cosa che ha infettato questo individuo, gli animali, ed una donna che incontreranno più tardi, è un macro-virus. Gli scienziati dell'esercito lo hanno soprannominato "Il Ripley", nome preso dalla protagonista del film Alien del 1979. Gli amici scoprono che l'infezione del parassita è legata alla presenza nello stomaco di un alieno simile ad un verme, soprannominato dai quattro amici "donnola di merda", che passa il periodo di incubazione nel corpo umano per poi uscire attraverso il retto. Le donnole sono inviate come emissari di una specie aliena che, pur in via di estinzione, ha deciso di riprodursi tramite esse, cercando un umano come ospite ideale per perpetuarsi.

Durante la storia due degli amici vengono uccisi, e Jonesy soffre di allucinazioni create da un alieno che Jonesy chiama "Mr.Gray". L'intero gruppo di protagonisti inizia una lotta per impedire a Mr.Gray di portare a termine il suo piano di infezione su larga scala. Oltre a questo problema devono vedersela anche con Kurtz, un colonnello dell'esercito deciso a sedare l'infezione nel modo più sicuro possibile, ovvero sterminando le persone che "potrebbero" essere venute a contatto col virus. Per vincere la battaglia hanno bisogno di Duddits, ora cresciuto anche se è rimasto un eterno bambino, che sta morendo per colpa di una malattia degenerativa. La corsa inizia...
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Nel libro, Jonesy, un professore di storia, fu coinvolto in un incidente automobilistico simile a quello subito dallo stesso King nel 1999; questo libro, che ha richiesto molto tempo, fu la "medicina" di King durante la degenza. Il manoscritto richiese sei mesi per il completamento. La città Derry è la stessa dove King ha ambientato il romanzo IT.
Sempre nel libro il protagonista, passando a Derry nota un monumento alla memoria dei bambini uccisi, firmato con affetto dai "Perdenti" ma, imbrattato da una scritta di vernice rossa che dice: "PENNYWISE VIVE!" . È una evidente autocitazione del romanzo dello stesso IT.
Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.


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Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione.
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Silesia
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Re: Stephen King

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L'acchiappasogni

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L'acchiappasogni è un oggetto tipico degli indiani d'america che secondo la tradizione favorisce,soprattutto nei bimbi,dei sonni tranquilli eliminando il rischio di incubi. La rete centrale ha infatti la funzione di "acchiappare" i brutti sogni impedendo che arrivino a chi dorme,mentre le piume attirano sogni piacevoli e rilassanti. I Lakota ritengono l'acchiappasogni un oggetto sacro e lo appendono all'entrata dei loro tapee per filtrare i sogni e scacciare gli incubi.
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Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
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Re: Stephen King

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Cuori in Atlantide

Era il bacio con il quale sarebbero stati confrontati
tutti gli altri della sua vita per risultare puntualmente inferiori.

(Stephen King - Cuori in Atlantide)
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"Cuori in Atlantide" è quel che si può definire uno dei libri "diversi" di Stephen King. Niente mostri, niente scene agghiaccianti, nulla di soprannaturale: un racconto dell'America prima, durante e dopo il Vietnam. Nel Film con Anthony Hopkins viene proposta soltanto la prima delle 5 parti in cui è suddiviso il romanzo, quella prima del Vietnam. Ma la vera essenza dell'opera risiede dalla seconda parte in poi, dove si racconta la vita dei giovani americani mentre "l'Atlantide affonda", mentre cioè nel Vietnam si muore e sul Vietnam ci si interroga sempre di più.
L'emozione che traspira da quelle pagine è quasi palpabile, l'angosciante verità di una guerra terribile, inutile e carica di orrori, la lucida consapevolezza dei giovani al college, coscienti di poter finire nella giungla per un semestre andato storto.
Quello che salta agli occhi è la tristezza di quei giovani rimasti nelle campagne, o impiegati nelle fabbriche che, senza l'alibi dell'università, vengono chiamati a combattere. Nei college si parla di Vietnam, si urla contro il Vietnam, si manifesta e ci si fa pestare a sangue in nome del Vietnam… ma al college si gioca anche a Cuori e si perdono le lezioni, si falliscono gli esami.. e si finisce nel "verde" con fucile e mimetica. I protagonisti sono principalmente ragazzi della "provincia" americana, approdati al college grazie ad una borsa di studio, o a sovvenzioni statali, giovani che sono costretti ad integrare gli studi con piccoli lavori per potersi mantenere.
Il genio di King sta proprio nel dare un quadro di una generazione distrutta dalla guerra, per chi ha combattuto e per chi ha contestato, una generazione che sapeva di poter cambiare il mondo, ma che si ritrova 20 anni dopo schiava della pay-TV, degli acquisti "indispensabili" on-line, e delle svendite al supermarket, una generazione che giocava a Cuori mentre il Grande Continente (l'Atlantide) si inabissava, mentre i loro compagni sfortunati o sciocchi deliravano nella giungla. Ho letto brani di questo libro più volte, non riuscivo a togliermeli dalla mente.
Era come trovarsi in quel college, tra i tavoli da gioco, impegnati a vincere l'ennesima mano a Cuori e a decidere cosa fare della propria vita, se era davvero il caso di buttarla via così o se valeva la pena iniziare a lottare, per la prima volta, contro le scelte del proprio paese.
Adolescenti contro la guerra, contro la tradizione, contro il perbenismo e le menzogne, ma anche ragazzi innamorati, fedeli e studiosi. Un libro che si legge d'un fiato, che indaga l'animo profondo e oscuro dei suoi protagonisti da bambini, da ragazzi e da adulti.
Un'opera che lascia il lettore libero di interpretare ciò che accadde in quegli anni, senza forzature ideologiche o messaggi politici, un'idea geniale, imperdibile.
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Re: Stephen King

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Cose preziose
Nella piccola città di Castle Rock (Maine) viene aperto un nuovo negozio chiamato "Cose Preziose" che stimola la curiosità dei cittadini. Uno per uno iniziano a visitare il negozio, trovandovi qualcosa che desideravano più di qualsiasi altra cosa al mondo. Nel caso del giovane Brian Rusk è una figurina del campione di baseball Sandy Koufax comprensiva d'autografo. Per Danforth Keeton è una macchina che simula una corsa ippica, ed in qualche modo ne predice il vincitore. Gli abitanti sono tutti grati all'apparentemente anziano proprietario, Leland Gaunt, e nessuno bada al cartello appeso nel negozio che avverte: "Caveat Emptor". Quando si rendono conto che non possono comprare l'oggetto che tanto desiderano, Leland offre uno scambio - fare un piccolo 'favore' per lui, sotto forma di scherzo a qualcuno della città, per ottenere l'oggetto. Questi scherzi e tradimenti (alcuni sembrano davvero inoffensivi) aumentano gradatamente in termini di frequenza ed intensità fino a portare l'intera città nel caos.

La sola persona non coinvolta nel disegno di Leland (perché non aveva nulla da chiedere) è lo sceriffo di Castle Rock Alan Pangborn. All'inizio della storia, è semplicemente impegnato ad immaginarsi chi abbia potuto commettere questi atti di vandalismo. Durante lo svolgimento della storia, sospetta del fatto che tutti abbiano qualcosa a che fare con Leland. Le cose cominciano a chiarirsi quando Leland decide di sedurre la ragazza di Alan, Polly, con una collana che in qualche modo la guarisce dall'artrite alle mani. Alan scopre presto che Leland altri non è che il Diavolo stesso, e che viaggia da città a città, aprendo negozi e vendendo oggetti (che si rivelano essere solo cianfrusaglie) finché l'egoismo e l'avarizia delle persone del paese non li mettono l'uno contro l'altro distruggendo la città. Alan decide di scontrarsi con Leland, obbligandolo a lasciare la città, senza però evitare la distruzione della maggior parte del paese e la morte di molti suoi concittadini.

Cose preziose riporta anche in scena 'Ace' Merril, protagonista del racconto "Il Corpo" (Stagioni diverse). Ace gioca un ruolo importante nel libro, diventando l'assistente di Mr.Gaunt. Non sorprende che Ace muoia in strada, con un proiettile del vicesceriffo in testa.
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Cose preziose è un romanzo di Stephen King pubblicato nel 1991.
All'interno del libro si fa riferimento ad una fattoria fuori città in cui "successe quella faccenda del cane", ovviamente riferendosi al contenuto del romanzo Cujo.

Lo sceriffo Alan Pangborn lo abbiamo già incontrato in La metà oscura, di cui nel libro è riassunta la vicenda. Si viene a sapere inoltre che Thad Beaumont è stato lasciato dalla moglie e successivamente si è tolto la vita.

Cose Preziose è uno spartiacque nella carriera di King, lo scrittore saluta per sempre la città immaginaria di Castle Rock, cittadina visitata in La zona morta, Cujo, La metà oscura

Questo libro è considerato da King la parte finale di una trilogia di storie (le altre due erano La metà oscura e Il fotocane, un racconto breve contenuto in Quattro dopo mezzanotte in cui conosciamo il personaggio di Pop Merril e il modo in cui il suo negozio fu distrutto).

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Re: Stephen King

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Tanto vale bersi l'oceano con un cucchiaino
piuttosto che discutere con un innamorato.

- Stephen King -
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Re: Stephen King

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Le cose più importanti sono le più difficili da dire.
Sono quelle di cui ci si vergogna, poiché le parole le immiseriscono
– le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella
vostra testa sembravano sconfinate,
e le riducono a non più che a grandezza naturale
quando vengono portate fuori.

Stephen King
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