Cuori in Atlantide
Era il bacio con il quale sarebbero stati confrontati
tutti gli altri della sua vita per risultare puntualmente inferiori.
(Stephen King - Cuori in Atlantide)
"Cuori in Atlantide" è quel che si può definire uno dei libri "diversi" di Stephen King. Niente mostri, niente scene agghiaccianti, nulla di soprannaturale: un racconto dell'America prima, durante e dopo il Vietnam. Nel Film con Anthony Hopkins viene proposta soltanto la prima delle 5 parti in cui è suddiviso il romanzo, quella prima del Vietnam. Ma la vera essenza dell'opera risiede dalla seconda parte in poi, dove si racconta la vita dei giovani americani mentre "l'Atlantide affonda", mentre cioè nel Vietnam si muore e sul Vietnam ci si interroga sempre di più.
L'emozione che traspira da quelle pagine è quasi palpabile, l'angosciante verità di una guerra terribile, inutile e carica di orrori, la lucida consapevolezza dei giovani al college, coscienti di poter finire nella giungla per un semestre andato storto.
Quello che salta agli occhi è la tristezza di quei giovani rimasti nelle campagne, o impiegati nelle fabbriche che, senza l'alibi dell'università, vengono chiamati a combattere. Nei college si parla di Vietnam, si urla contro il Vietnam, si manifesta e ci si fa pestare a sangue in nome del Vietnam… ma al college si gioca anche a Cuori e si perdono le lezioni, si falliscono gli esami.. e si finisce nel "verde" con fucile e mimetica. I protagonisti sono principalmente ragazzi della "provincia" americana, approdati al college grazie ad una borsa di studio, o a sovvenzioni statali, giovani che sono costretti ad integrare gli studi con piccoli lavori per potersi mantenere.
Il genio di King sta proprio nel dare un quadro di una generazione distrutta dalla guerra, per chi ha combattuto e per chi ha contestato, una generazione che sapeva di poter cambiare il mondo, ma che si ritrova 20 anni dopo schiava della pay-TV, degli acquisti "indispensabili" on-line, e delle svendite al supermarket, una generazione che giocava a Cuori mentre il Grande Continente (l'Atlantide) si inabissava, mentre i loro compagni sfortunati o sciocchi deliravano nella giungla. Ho letto brani di questo libro più volte, non riuscivo a togliermeli dalla mente.
Era come trovarsi in quel college, tra i tavoli da gioco, impegnati a vincere l'ennesima mano a Cuori e a decidere cosa fare della propria vita, se era davvero il caso di buttarla via così o se valeva la pena iniziare a lottare, per la prima volta, contro le scelte del proprio paese.
Adolescenti contro la guerra, contro la tradizione, contro il perbenismo e le menzogne, ma anche ragazzi innamorati, fedeli e studiosi. Un libro che si legge d'un fiato, che indaga l'animo profondo e oscuro dei suoi protagonisti da bambini, da ragazzi e da adulti.
Un'opera che lascia il lettore libero di interpretare ciò che accadde in quegli anni, senza forzature ideologiche o messaggi politici, un'idea geniale, imperdibile.