Milan Kundera
Milan Kundera
.
Da "La lentezza":
Perché è scomparso il piacere della lentezza? Dove sono mai finiti i perdigiorno di ogni tempo? Dove sono quegli eroi sfaccendati delle canzoni popolari, quei vagabondi che vanno a zonzo da un mulino all'altro e dormono sotto le stelle?... ...Voglio contemplare ancora il mio cavaliere che si dirige lentamente verso la carrozza: voglio assaporare il ritmo dei suoi passi; più egli avanza, più i passi rallentano... come un segno di felicità. ...senza domani... senza pubblico... la carrozza scompare nella nebbia ed io accendo il motore.
Da "La lentezza":
Perché è scomparso il piacere della lentezza? Dove sono mai finiti i perdigiorno di ogni tempo? Dove sono quegli eroi sfaccendati delle canzoni popolari, quei vagabondi che vanno a zonzo da un mulino all'altro e dormono sotto le stelle?... ...Voglio contemplare ancora il mio cavaliere che si dirige lentamente verso la carrozza: voglio assaporare il ritmo dei suoi passi; più egli avanza, più i passi rallentano... come un segno di felicità. ...senza domani... senza pubblico... la carrozza scompare nella nebbia ed io accendo il motore.
Re: Milan Kundera
.
Da "L'ignoranza":
In greco ritorno si dice nòstos, àlgos significa sofferenza; la nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare... per indicarla la maggioranza degli Europei può utilizzare tale parola di origine greca, ma gli spagnoli la chiamano onoranza, i portoghesi saudade... l'ignoranza è dunque nostalgia intesa non soltanto come lontananza dalla propria patria e rimpianto della propria terra, ma in un senso più lato "non poter sopportare il dolore di un'assenza" sia essa un luogo, un tempo o una persona... ...il poeta Skacel in una sua quartina parla della propria tristezza, immagina che essa sia la sua casa, poiché circonda e compenetra tutto il suo essere, immagina di chiudercisi dentro per trecento anni: tutti noi, a volte, davanti a situazioni senza via d'uscita, abbiamo l'impressione di trovarci in un tunnel lungo trecento anni.
Da "L'ignoranza":
In greco ritorno si dice nòstos, àlgos significa sofferenza; la nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare... per indicarla la maggioranza degli Europei può utilizzare tale parola di origine greca, ma gli spagnoli la chiamano onoranza, i portoghesi saudade... l'ignoranza è dunque nostalgia intesa non soltanto come lontananza dalla propria patria e rimpianto della propria terra, ma in un senso più lato "non poter sopportare il dolore di un'assenza" sia essa un luogo, un tempo o una persona... ...il poeta Skacel in una sua quartina parla della propria tristezza, immagina che essa sia la sua casa, poiché circonda e compenetra tutto il suo essere, immagina di chiudercisi dentro per trecento anni: tutti noi, a volte, davanti a situazioni senza via d'uscita, abbiamo l'impressione di trovarci in un tunnel lungo trecento anni.
Re: Milan Kundera
.
Chi cerca l'infinito non ha che da chiudere gli occhi.
( Milan Kundera )
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Chi cerca l'infinito non ha che da chiudere gli occhi.
( Milan Kundera )
L'insostenibile leggerezza dell'essere
- smilla_e_la_neve
- Messaggi: 1365
- Iscritto il: 18/06/2010, 23:09
Re: Milan Kundera
.
Un uomo non può essere ebbro di un romanzo
o di un quadro,
ma può ubriacarsi della Nona di Beethoven,
della Sonata per due pianoforti e percussione di Bartók
o di una canzone dei Beatles.
(Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984)
Un uomo non può essere ebbro di un romanzo
o di un quadro,
ma può ubriacarsi della Nona di Beethoven,
della Sonata per due pianoforti e percussione di Bartók
o di una canzone dei Beatles.
(Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984)
Re: Milan Kundera
.
Soltanto il caso può apparirci come un messaggio.
Ciò che avviene per necessità, ciò che è atteso,
che si ripete ogni giorno è muto.
Soltanto il caso ci parla.
Cerchiamo di leggervi dentro come gli zingari
leggono le immagini formate dai fondi
del caffè di una tazzina
Milan Kundera
Soltanto il caso può apparirci come un messaggio.
Ciò che avviene per necessità, ciò che è atteso,
che si ripete ogni giorno è muto.
Soltanto il caso ci parla.
Cerchiamo di leggervi dentro come gli zingari
leggono le immagini formate dai fondi
del caffè di una tazzina
Milan Kundera
Re: Milan Kundera
.
Aveva un desiderio terribile di dirgli,
come la più banale delle donne:
non lasciarmi, tienimi con te, domami,
soggiogami, sii forte.
Ma erano parole che non poteva, né sapeva, pronunciare.
Quando l’ebbe sciolto dall’abbraccio, disse soltanto:
“Come sono felice di essere con te.”
Con il suo carattere riservato, era il massimo che potesse dire.
(Milan Kundera)
Aveva un desiderio terribile di dirgli,
come la più banale delle donne:
non lasciarmi, tienimi con te, domami,
soggiogami, sii forte.
Ma erano parole che non poteva, né sapeva, pronunciare.
Quando l’ebbe sciolto dall’abbraccio, disse soltanto:
“Come sono felice di essere con te.”
Con il suo carattere riservato, era il massimo che potesse dire.
(Milan Kundera)
- smilla_e_la_neve
- Messaggi: 1365
- Iscritto il: 18/06/2010, 23:09
Re: Milan Kundera
.
"Legare l’amore al sesso
è stata una delle trovate più bizzarre del Creatore."
-Milan Kundera-
"Legare l’amore al sesso
è stata una delle trovate più bizzarre del Creatore."
-Milan Kundera-
Re: Milan Kundera
.
Le piaceva passeggiare per strada con dei libri sotto il braccio.
Essi rappresentavano per lei ciò che il bastone da passeggio rappresentava
per un dandy del secolo scorso.
La distinguevano dagli altri.
Milan Kundera - L’insostenibile leggerezza dell’essere
Le piaceva passeggiare per strada con dei libri sotto il braccio.
Essi rappresentavano per lei ciò che il bastone da passeggio rappresentava
per un dandy del secolo scorso.
La distinguevano dagli altri.
Milan Kundera - L’insostenibile leggerezza dell’essere
Re: Milan Kundera
“Il futuro è solo un vuoto indifferente che non interessa nessuno,
mentre il passato è pieno di vita e il suo volto ci irrita, ci provoca,
ci offende, e così lo vogliamo distruggere o ridipingere.
Gli uomini vogliono essere padroni del futuro solo per poter
cambiare il passato.”
(Milan Kundera)
Il libro del riso e dell’oblio
mentre il passato è pieno di vita e il suo volto ci irrita, ci provoca,
ci offende, e così lo vogliamo distruggere o ridipingere.
Gli uomini vogliono essere padroni del futuro solo per poter
cambiare il passato.”
(Milan Kundera)
Il libro del riso e dell’oblio
Re: Milan Kundera
Contro i sentimenti siamo disarmati, poiché esistono e basta.
Sfuggono a qualunque censura.
Possiamo rimproverarci un gesto, una frase, ma non un sentimento:
su di esso non abbiamo alcun potere.
Milan Kundera, “L'identità”
Sfuggono a qualunque censura.
Possiamo rimproverarci un gesto, una frase, ma non un sentimento:
su di esso non abbiamo alcun potere.
Milan Kundera, “L'identità”