Erri De Luca

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Silesia
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Re: Erri De Luca

Messaggio da leggere da Silesia »

È bella di notte la città. C'è pericolo ma pure libertà. Ci girano quelli senza sonno, gli artisti, gli assassini, i giocatori, stanno aperte le osterie, le friggitorie, i caffè. Ci si saluta, ci si riconosce, tra quelli che campano di notte. Le persone si perdonano i vizi. La luce del giorno accusa, lo scuro della notte dà l'assoluzione. Escono i trasformati, uomini vestiti da donna, perché così gli dice la natura e nessuno li scoccia. Nessuno chiede conto di notte. Escono gli storpi, i ciechi, gli zoppi, che di giorno vengono respinti. È una tasca rivoltata, la notte nella città. Escono pure i cani, quelli senza casa. Aspettano la notte per cercare gli avanzi, quanti cani riescono a campare senza nessuno. Di notte la città è un paese civile.

Erri De Luca
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Re: Erri De Luca

Messaggio da leggere da essenze »

Due

Quando saremo due saremo veglia e sonno
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli, del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà
saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l'uguale di nessuno
e l'unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l'universo
diventerà diverso.

Erri De Luca
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(F. Nietzsche)


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smilla_e_la_neve
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Re: Erri De Luca

Messaggio da leggere da smilla_e_la_neve »

I balconi del millenovecento
Prima dei telefoni i balconi,
si usciva fuori e si mandava a dire.
Erano lo sfogo della casa,
le ragazze non uscivano a spasso
tranne per la funzione, la domenica.
Però stavano in vista sul balcone,
passava il giovanotto, un fiore conficcato nell'occhiello,
una sbirciata a scippo, l'intesa fulminata,
telegramma spedito con le ciglia.
Al balcone tra i vasi la ragazza dipanava un gomitolo,
ricamava a telaio, fingeva di pungersi con l'ago
per liberare gli occhi messi in giù.
Mia nonna si fidanzò al balcone.
E mia madre, d'estate, dopoguerra,
con altri amici esce sul balcone per il fresco
e un uomo, ventottanni, sedutosi vicino le chiede di sposare.
Provengo dall'incontro di loro due là fuori, a Mergellina,
col cielo giocoliere del tramonto.
Ma da un altro balcone s'era affacciato pure l'impettito
a dichiarare guerra, sporgendosi rapace e pappagallo
sulla folla ubriaca di se stessa.
Era meglio se usciva alla finestra
e meglio ancora se teneva chiuso, così non si guastava
la storia dei balconi e dell'Italia del millenovecento.

Erri De Luca
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Se non puoi essere il sole, sii una stella.
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smilla_e_la_neve
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Re: Erri De Luca

Messaggio da leggere da smilla_e_la_neve »

C’è il verbo snaturare, ci dev’essere pure innaturare, con cui sostituisco il verbo innamorare perché succede questo: che risento il corpo, mi commuove una musica, passa corrente sotto i polpastrelli, un odore mi pizzica una lacrima, sudo, arrossisco, in fondo all’osso sacro scondinzola una coda che s’é persa. Mi sono innaturato: è più leale. M’innaturo di te quando ti abbraccio.

Erri De Luca
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Re: Erri De Luca

Messaggio da leggere da essenze »

Nello scasso profondo dei nuclei familiari Natale arriva come un faro sui cocci e fa brillare i frantumi. Si aggiungono intorno alla tavola apparecchiata sedie vuote da tempo. Per una volta all’anno, come per i defunti, si va in visita al ...cerchio spezzato.
Natale è l’ultima festa che costringe ai conti. Non quelli degli acquisti a strascico, fino a espiare la tredicesima, fino a indebitarsi. Altri conti e con deficit maggiori si presentano puntuali e insolvibili. I solitari scontano l’esclusione dalle tavole e si danno alla fuga di un viaggio se possono permetterselo, o si danno al più rischioso orgoglio d’infischiarsene.
Ma la celebrazione non dà tregua: vetrine, addobbi, la persecuzione della pubblicità da novembre a febbraio preme a gomitate nelle costole degli sparpagliati. Natale è atto di accusa. Perfino Capodanno è meno perentorio, con la sua liturgia di accatastati intorno a un orologio con il bicchiere in mano. Natale incalza a fondo i disertori.
Ma è giorno di nascita di chi? Del suo contrario, spedito a dire e a lasciare detto, a chi per ascoltarlo si azzittiva. Dovrebbe essere festa del silenzio, di chi tende l’orecchio e scruta con speranza dentro il buio. Converge non sopra i palazzi e i centri commerciali, ma sopra una baracca, la cometa. Porta la buona notizia che rallegra i modesti e angoscia i re.
La notizia si è fatta largo dentro il corpo di una ragazza di Israele, incinta fuorilegge, partoriente dove non c’è tetto, salvata dal mistero di amore del marito che l’ha difesa, gravida non di lui. Niente di questa festa deve lusingare i benpensanti. Meglio dimenticare le circostanze e tenersi l’occasione commerciale. Non è di buon esempio la sacra famiglia: scandalo il figlio della vergine, presto saranno in fuga, latitanti per le forze dell’ordine di allora.
Lì dentro la baracca, che oggi sgombererebbero le ruspe, lontano dalla casa e dai parenti a Nazareth, si annuncia festa per chi non ha un uovo da sbattere in due. Per chi è finito solo, per il viandante, per la svestita sul viale d’inverno, per chi è stato messo alla porta e licenziato, per chi non ha di che pagarsi il tetto, per i malcapitati è proclamata festa. Natale con i tuoi: buon per te se ne hai. Ma non è vero che si celebra l’agio familiare. Natale è lo sbaraglio di un cucciolo di redentore privo pure di una coperta. Chi è in affanno, steso in una corsia, dietro un filo spinato, chi è sparigliato, sia stanotte lieto. È di lui, del suo ingombro che si celebra l’avvento.
È contro di lui che si alza il ponte levatoio del castello famiglia, che, crollato all’interno, mostra ancora da fuori le fortificazioni di Natale.

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Re: Erri De Luca

Messaggio da leggere da essenze »

Poi mi prese la faccia fra le mani e spinse la bocca ritoccata a rosa contro la mia respirando profondo. Fu il più speciale dolore, una fitta agli occhi e uno squaglio di cioccolata in bocca.

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Re: Erri De Luca

Messaggio da leggere da Silesia »

Ho bisogno d’inventare una rima tra quello che sta succedendo e qualcosa di altro.
Ho bisogno di accoppiare un vicolo cieco in cui mi sono cacciato
a qualche sconfinata prateria.
Mi fa da ormeggio per non naufragare.

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Re: Erri De Luca

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Le donne sanno quando non c'è ritorno.

- Erri De Luca -
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Re: Erri De Luca

Messaggio da leggere da Silesia »

“Allora si aspetta di essere cercati di nuovo e si resta a occhi aperti di notte,
aspettando il passo di chi torni a reclamarci.
Ma, nessuno torna e dopo il giusto tempo si è di nuovo se stessi,
sciolti dal possesso, liberi perché si diventa liberi
dopo essere stati perduti.”

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Re: Erri De Luca

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Una verità può essere colta da un passante,
un estraneo può trasmetterla più fedelmente
di chi la conosce e la patisce.

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