maschere

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essenze
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Re: maschere

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And do I dream again? For now I find”

E’ un po’ una questione di facce.
Espressioni facciali, o come diavolo vi vada di chiamarle.
Ma è questo. La gente, se ne tira su certe da fare davvero impressione.
La gente, a volte, mi fa proprio schifo.
Ma non è delle maschere che mettono loro, che voglio parlare.
Stasera, parlo delle maschere obbligatorie che tutti, bene o male, ci si ritrova a mettersi addosso.
Le situazioni, ce le fabbricano, a noi resta solo la scelta di usarle o meno.
Si tratta solo di appoggiarle sugli occhi, o meno, in un carnevale sempre meno festoso e folle,
e sempre più cattivo e ipocrita.
Un carnevale imposto, un carnevale di situazioni tristi.
Altro che quel bel carnevale di Notrè Damè.
Eh si, in quel di Reims ormai sono rimasti davvero senza.
Si, perché oggi ci costringiamo alla maschere.

” The Phantom of Opera, is There, Inside my mind! “


Resto della mia idea.
Chi di voi, non ha mai dovuto legarsi dietro alla testa i due nastrini,
per porsi sul viso una di quelle maschere bianche?
E c’è chi vive schiavo delle sue maschere, come il Fantasma.
Schiavo della musica, ma suo creatore,
schiavo delle oscurità che da solo si è imposto, schiavo infine della maschera,
che per vergogna si è posto sul volto.
Vergogna di cosa, poi?
E’ come con le malattie, è come con la sfortuna, la colpa non è sua.
Eppure, lui ne prova il peso della vergogna.
E’ ingiusto, si, ma è così.
E’ una di quelle maschere con cui quasi ci si nasce.
Le Maschere, quelle bianche, con l’espressione disegnata a priori.
Quelle maschere che ti lasciano impassibile.
Le avete presenti, le riuscite a focalizzare? V, ne ha una.
Il Fantasma, ne ha un’altra. Una di quelle maschere che calzano così bene,
che quasi sono invisibili,
quasi sembrano essere reali,
se non fosse che hanno... quella...
“Sing once again with me, a strange duet. My power over you, grows stronger yet”

E’ proprio una hmm, Forzatura.
Forzatura, è forse la parola adatta.
Sono facce impassibili, costrette e adagiate in quell’espressione che si ritrovano.
Vi è mai successo? Ve ne siete mai ritrovati una addosso?
Quando siete così tristi, da credere di vivere in un mondo disegnato solo con l’inchiostro,
senza i colori, quasi fosse un manga.
O quando siete così felici che… avete già parlato del tempo.
Quando siete tanto felici, eppure tanto turbati dal non poter esprimere al massimo
al mondo la vostra sensazione.
Quando le situazioni, vi costringono a stare bene o a stare male.
Quando vi costringono a stare giù. O a stare felici.
Quando vi costringono al silenzio, o vi obbligano a parlare.

“The Phantom of the opera is there, inside your mind”

Sono quelle le maschere che vi impongono, e che in parte vi imponete. Anzi,
ci impongono e forse ci imponiamo.
Mi ci metto anche io, perché so che a volte ho dovuto usarne, e ne ho dovute usare anche per un bel po’.
E’ l’assenza di coraggio, forse, che ci plasma queste nuove facce?
O è l’essere consci di far del male agli altri, tradendo aspettative
o idee, o semplicemente tradendo la fiducia.
Ragazzi, sono maschere.
Ragazze, sono maschere. E per quel paio di persone che leggono,
e che hanno avuto la voglia di seguire ancora una volta i miei vaneggiamenti, continuo a parlare di maschere.
Maschere. Come quella che vi ponete sul volto ogni volta che andate a scuola, al lavoro, o anche
a fare una visita di cortesia, e vi sentite fuori luogo.
Così fuori luogo, da assumere quella tipica espressione
di vacua assenza, di compartecipazione assolutamente passiva.

“Sing, My Angel of Music”

Allora, parliamone meglio.
La gente va in giro conciata come personaggi di un’enorme coreografia un
enorme danza inutile, che vede più partecipanti che spettatori.

” Down once more to the dungeon of my black despair!
Down we plunge to the prison of my mind! Down that path into darkness deep as hell! “

La gente si obbliga, e ci obbliga a far finta di non stare bene o male, o come diavolo si sta.
E’ brutto, è stupido. E’ senza senso. Ma è così. E’ una maschera.
Una mascherata, un ballo in maschera, uno di quelli sfarzosi, pomposi, dorati,
coi vestiti col la gonna larga, i cerchi per tenerla larga, le mascherine che poco lasciano
all’immaginazione. E’ così, al 90%, che si va in giro.
Con i cappelli enormi, decorati come un albero di natale, decorati come solo una
Maria Antonietta poteva essere.
Decorati, sembrano soprammobili.
E, come se non bastasse

” This haunted face holds no horror for me now, It’s in your soul that the true distortion lies “

Come se non bastasse, a farmi ridere di loro e un po’ anche di me,
c’è il fatto che decorati e perfetti, si permettono anche di mascherarsi.
E’ una farsa, è una mascherata. E’ un ballo in maschera.
E’ tutto un ridicolo volteggiare e ballare fintamente musiche assenti.
E’ tutto così. Tutte le persone che meritano il mio, e il comune disprezzo, sono così.
Fanno tutti così, si imbellettano,
per essere più ipocriti di quanto ancora non siano riusciti ad essere.

” Farewell, my fallen idol and false friend. We had such hopes, but now these hopes lie murdered “

Ma Ringrazio Dio, per avermi portato a conoscere qualche persona che malgrado tutto, non è così.
Ce ne sono poche, lo so, ma ci sono.
Tu che leggi, rileggi tutto e scegli da che parte schierarti tra quelle che conosco.
Io so dove schierare te, ma tocca a te scegliere dove vuoi stare.
Non è tanto la mia opinione, a contare.
E’ la tua opinione, e il tuo modo di essere, a schierarti tra chi si maschera, e chi la maschera l’ha buttata.
Non ti chiedo di farlo al 100%, 24/24, 7/7, 365/365, ma ti chiedo di farlo in mia presenza.
Via le maschere, ZAC,
taglia la corda che te la tiene poggiata sul naso e di fronte ai tuoi occhi, che siano scintillanti,
che siano tristi, che siano o non siano belli, per te o per me, per gli altri.
Giù la maschera, mostrami ciò che c’è sotto. Anche se per poco tempo, mostrati a me.
Chiunque tu sia, chiunque tu sia a leggere ora.
Se ti ritieni abbastanza forte da farlo, allora sappilo: sei, sei Vivo.

” You alone can make my song take flight. It’s over now, the music of the night”
Ti sei schierato, ora? Bene.

Ottimo.
Grazie per aver sostenuto la lettura della mia follia.
Anzi, grazie per aver sostenuto l’abisso che c’è in me, per citare il già molto citato fantasma.

Grazie per aver donato a me la visione di cotanto spettacolo.
Spettacolo tra gli spettacoli, aggiungerei.
Tra le note e le voci di un’opera così magnifica, mi sono lasciato andare, tra le parole, e la follia d’estro.
Ho scritto, ho scritto come non facevo da troppo tempo.
Ho scritto, ma per citare il compianto Tupac, “When I write rhymes,
I go blind, and let the lord do his thang”, non ho scritto io.
Ha scritto il mio animo, padrone di me stesso, guidato da chi lo guida, ma che guida me.
Guidato guidante, per dirla così.
Ho parlato tanto, ma alla fine mi sono divertito a confermare in mente il concetto che avevo già fissato.

Le maschere. Le maschere.

Chi sono le maschere?

“Chi? “Chi” è soltanto la forma conseguente alla funzione.
Ma ciò che sono, è un uomo in maschera”

Ha detto la maschera di V. E non so se me la sento di ripeterlo anche io.

Spero di non doverlo fare, mai e poi mai.
Perché sono le maschere, quelle che ammazzano l’attore.


http://unangolodipace.wordpress.com/200 ... /maschere/
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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Re: maschere

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Silesia
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Re: maschere

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Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
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Re: maschere

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"Imparerai a tue spese, che lungo il tuo cammino,
incontrerai ogni giorno 'milioni' di maschere e 'pochissimi' volti."


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Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
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Re: maschere

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E' certamente meglio essere che sembrare,
mentre nella stupidità è meglio sembrare che essere.
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Re: maschere

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I volti sono l’interiorita’ nascosta,
i sensi, la maschera del non detto.
I volti sono francobolli vidimati dal tempo.


(Amal Al Juburi - da "Il velo dei volti")

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Re: maschere

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E mi trucco perché la vita mia non mi riconosca
e vada via.

R. Zero
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Re: maschere

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La cosa migliore sarebbe di non recitare nessuna parte, ma di mostrare il proprio volto, non è vero? Non c’è maggiore astuzia che di mostrare il proprio volto, perché nessuno ci crede.
[…] Beh, e qual è il mio proprio volto? L’aurea via di mezzo: né stupido né intelligente, abbastanza povero d’ingegno, uno che vive nelle nuvole, come dicono qui le persone di giudizio.

(da " I demoni" - di Fëdor Dostoevskij)
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dipinto di Pierre Chevassu
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Re: maschere

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Le Masque
Joseph-Désiré Court (1797-1865)
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smilla_e_la_neve
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Re: maschere

Messaggio da leggere da smilla_e_la_neve »

Chissà se un giorno butteremo le maschere
che portiamo sul volto senza saperlo.
Per questo è tanto difficile identificare
gli uomini che incontriamo.
Forse fra i tanti, fra i milioni c’è
quello in cui viso e maschera coincidono
e lui solo potrebbe dirci la parola
che attendiamo da sempre. Ma è probabile
che egli stesso non sappia il suo privilegio.
Chi l’ha saputo, se uno ne fu mai,
pagò il suo dono con balbuzie o peggio.
Non valeva la pena di trovarlo. Il suo nome
fu sempre impronunciabile per cause
non solo di fonetica. La scienza
ha ben altro da fare o da non fare.

(da “Quaderno di quattro anni” – di Eugenio Montale)

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dipinto di Sergio Albano
Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.


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Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione.
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