Quando il mio tesoro era piccola pensavo che mai sarei riuscita a staccarmene.
Poi lei è andata all'università.
I primi tempi è stato difficile ma sapevo d'essere nel giusto, era necessario che
crescesse e trovasse la sua strada.
Sono quasi 5 anni che è fuori e posso viverla sempre molto poco rispetto a quanto
lo vorrei, ma ci si abitua...oltretutto è sempre presente dentro di me e c'è anche
il benedetto telefonino che ti permette di sentirla in ogni momento.
Ma capita che la nostalgia, la mancanza ti venga fuori nei momenti piu' impensati.
Ieri sono andata in profumeria, la nostra profumeria ed, appena entrata, ho sentito
la sua mancanza.
Tra profumi, ombretti, rossetti mi mancavano da morire i suoi capelli biondi,
la sua voce, il suo sorriso, i suoi incantevoli occhi.
Mi mancava la sua essenza, il suo esserci il suo modo sicuro di consigliarmi.
Una botta allo stomaco indescrivibile, come se qualcuno avesse, in quel momento,
strappato parte della mia carne.
Non vivere su questa terra
come un estraneo
e come un vagabondo sognatore.
Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare,
ma prima di tutto credi all'uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri,
ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca,
dell'astro che si spegne,
dell'animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza
e il dolore dell'uomo.
Ti diano gioia
tutti i beni della terra:
l'ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia
ma soprattutto, a piene mani,
ti dia gioia l'uomo!
Ieri è tornata, mi mancava da morire.
E non aveva ancora sistemato tutta la sua roba che è stata
sommersa di telefonate.
Amici ed amiche che avevano voglia di vederla.
Io sono andata al lavoro e l'ho rivista dopo la discoteca.
Ormai è una donna ma (concedetevi una frase fatta) è
sempre la mia bambina.
Eravamo appena tornate a letto che me la sono vista arrivare
dicendo che aveva freddo ed i piedi gelati.
Non ho detto nulla, ho sollevato il piumione e le ho fatto
posto.
Poi l'ho stretta a me riscandondola tutta, anche i suoi...piedini.
Proprio come quando era una bambina.
.
Ormai la chiamano signora.... e quando succede e stiamo assieme, ci voltiamo entrambe e ci scappa da ridere.
Giovedi' mattina, in quel della Cattolica, prenderà la laurea specialistica.
Ce l'ha fatta, in 5 anni, senza mai perdere un colpo.
Sono fiera di lei, di come riesce a fare tutto, del coraggio che ha avuto e che ha:
quello di mettersi in gioco sempre e da sola, con le proprie forze.
Si chiude una parte determinante delle sua vita e noi saremo insieme a lei.
Come è e sempre sarà.
Mio piccolo e immenso tesoro, semmai ti dovesse capitare di passare di qua,
nel posto dei profumi della tua mamma, sappi che
sono fiera di essere tua madre e che ti amo.
Giornata intensissima il 15 aprile, bella ed emozionante.
Sveglia generale alle 7, coda per il bagno con spintoni vari.
Corsa tra tram metro' e bus.
Ricerca affannata ed infruttuosa di un caffè veloce nei
vari bar affollatissimi.
Presentazione in massa .... attesa di tre ore.
Scarpe strette,negozio di fiori distante.
Un bouquet di anemoni rosa e rossi, tenerissimo e finalmente
il caffè.
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Come era bella nel suo completo nero, elegante e solare.
Prima di entrare le ho detto che non era piu' tempo di ansie e paure,
che doveva porsi con sicurezza e nornalità, alla pari con tutti i parrucconi
che erano dentro.
Doveva porsi con gioia e felicità per raccogliere quanto in questi 5 anni
ha seminato.
E mi ha ascoltato...
Voce forte e limpida, nel suo italiano perfetto senza forme dialettali.
Sicura nell'esposizione...solo le sue agili e lunghe manine avevano un leggero tremito...impercettibile se non alla sua
mamma che era là, dentro di lei.
Quanti amici e fiori per la mia piccola, per il suo giorno piu' bello.
I tuoi colori,
tenui e dolci come il tuo riso
che risuona nelle mie stanze,
portando melodie.
Rinascere, rivivere, tornare a sognare.
I tuoi occhi, ambrati e profondi,
come la tua anima,
spesso tormentata da mille perchè.
Vorrei che tu trovassi risposte, certezze.
Vorrei donarti pace,
Vorrei nutrirti ancora.
I cicli della vita
portano al nido vuoto..
a voli di uccelli impauriti.
I cicli della vita
generano amore
e sogni, sempre nuovi.
.
"Arriva un momento in cui i figli ti si staccano dalle mani, come sull'altalena,
quando li spingi per un pezzo e poi li lasci andare. Mentre salgono più in alto di te, non puoi fare altro che aspettare,
e sperare che si reggano saldi alle corde.
L'oscillazione te li restituisce, prima o poi, ma diversi e mai più tuoi."