Alberi

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Alberi

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Credo che non vedrò mai una poesia bella come un albero.

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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Il cipresso di Montezuma
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Alberi intrecciati
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Re: Alberi

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Un albero è un organismo vivente meraviglioso che dà riparo,
cibo, calore e protezione a tutti gli esseri viventi.
Dà ombra anche a chi usa una scure per tagliarlo alla base.


(Buddha).
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Monzambico
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La forza del vento
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Certo è che madre natura è bravissima :ya:
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Qui ha dato il meglio:
una fata ballerina. :giro:
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Baobab del'isola rossa, il madagascar.

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L’albero del drago (Dracaena draco) è un albero sempreverde di origine subtropicale appartenente alla famiglia delle Dracaenaceae nativo delle isole Canarie, Madeira, Capo Verde (Macaronesia) ed alcune località del Marocco occidentale; in quest’ultima area geografica vive in particolare una sottospecie di dracena, nota come Dracaena draco subsp. ajgal. Sull’isola di Gran Canaria vive una specie molto simile, la Dracaena tamaranae, che è ritenuta affine a quella continentale. La dracena è stata introdotta anche nelle isole Azzorre, dove si è perfettamente naturalizzata tanto da essere considerata (erroneamente) originaria dell’arcipelago.

Il nome del genere deriva dal termine greco antico drakaina, che nella mitologia identifica la femmina del drago. Lo sviluppo di questa pianta è piuttosto lento, tanto che per raggiungere un metro di altezza spesso sono necessari anche 10 anni; solitamente l’albero del drago è in grado di crescere sino a 12-15 metri di altezza, talvolta anche 20. Gli esemplari più giovani di albero del drago presentano un tronco singolo, che rimane tale finché la pianta non inizia a fiorire; quando la pianta entra nell’età riproduttiva, alla base del fiore si forma una biforcazione e il tronco inizia ad assumere una forma di crescita ramificata. Affinchè una pianta inizi a fiorire, solitamente devono passare una trentina di anni.

L’albero del drago è una pianta che appartiene alle monocotiledoni e, come tutte le specie appartenenti a questo gruppo, durante il suo sviluppo annuale non forma i classici anelli di crescita che, nelle altre piante, consentono di determinare l’età della pianta. Per avere una stima dell’età di un esemplare di albero del drago bisogna rifarsi al numero di ramificazioni presenti sul fusto, ciascuna delle quali indica un episodio di fioritura. Considerando una frequenza media di fioriture pari a circa una all’anno, si può grossomodo calcolare l’età dell’esemplare. Si stima che gli alberi del drago più vecchi tuttora viventi abbiano un’età di circa 650-700 anni.
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Dal punto di vista ornamentale l’albero del drago è una pianta molto apprezzata, dal momento che cresce con una forma slanciata e colonnare dove il tronco eretto è sovrastato da folte rosette di foglie disposte in ciuffi. Il tronco presenta una colorazione grigiastra ed è caratterizzato da una corteccia spessa e solcata da incisioni orizzontali, mentre le foglie sono di colore verde scuro, dalla forma lanceolata e dalla consistenza coriacea. I fiori sono portati in racemi (infiorescenze simili a pannocchie) sulle estremità dei rami e presentano un colore bianco verdastro; in seguito alla fioritura, si formano grappoli di bacche tondeggianti e carnose di colore arancione. L’albero del drago è una pianta piuttosto resistente nei confronti dell’aridità, che viene impiegata in zone dove altre specie non riuscirebbero a sopravvivere.

L’albero del drago non è solo una specie apprezzata a livello ornamentale, ma un albero che in passato era molto utile per l’uomo e ritenuto addirittura dalle proprietà magiche. Dall’incisione delle foglie e della corteccia l’albero essuda una densa resina che in seguito all’ossidazione causata dal contatto con l’aria assume un colore rosso intenso. Conosciuta come sangue di drago, questa resina per molto tempo è stata utilizzata come colorante e laccante per il legno. Molti eccellenti violini, compresi quelli del grande Stradivari, venivano trattati proprio con questa sostanza. Il sangue di drago non è un prodotto esclusivo della specie Dracaena draco, ma veniva ricavato anche da altre piante simili di origine asiatica. Già all’epoca dei Romani questa sostanza era conosciuta e molto ricercata anche come prodotto medicinale in grado di curare e rimarginare le ferite, ed anche le culture asiatiche ed africane conoscevano le numerose qualità di questo prodotto che veniva oltretutto impiegato per l’imbalsamazione dei defunti.
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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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