Julio Cortázar
Julio Cortázar
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Gli amanti (Cortazar)
Re: Julio Cortázar
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Liquidazione di saldi
Mi sento morire, in te, attraversato da spazi che crescono,
farfalle affamate che mi mangiano,
appena vivo, con le labbra aperte dove risale il fiume della dimenticanza.
E tu con delicate pinze di pazienza mi strappi i denti, le ciglia, mi denudi
Del trifoglio della tua voce, dell'ombra del desiderio
Vai aprendo in mio nome finestre allo spazio
E fori azzurri nel mio petto
Da cui le estati fuggono lamentandosi
Trasparente, affilato, intessuto d'aria
Fluttuo nel dormiveglia, e ancora
Dico il tuo nome e ti sveglio d'angoscia
Però tu ti sforzi e mi dimentichi
Già sono appena la liquida bolla dell'aria
Che ti riflette, che distruggerai
Con un solo palpebrìo.
Julio Cortázar
Mi sento morire, in te, attraversato da spazi che crescono,
farfalle affamate che mi mangiano,
appena vivo, con le labbra aperte dove risale il fiume della dimenticanza.
E tu con delicate pinze di pazienza mi strappi i denti, le ciglia, mi denudi
Del trifoglio della tua voce, dell'ombra del desiderio
Vai aprendo in mio nome finestre allo spazio
E fori azzurri nel mio petto
Da cui le estati fuggono lamentandosi
Trasparente, affilato, intessuto d'aria
Fluttuo nel dormiveglia, e ancora
Dico il tuo nome e ti sveglio d'angoscia
Però tu ti sforzi e mi dimentichi
Già sono appena la liquida bolla dell'aria
Che ti riflette, che distruggerai
Con un solo palpebrìo.
Julio Cortázar
Re: Julio Cortázar
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Restituzione
Se della tua bocca non so che la tua voce
E dei tuoi seni solo il verde o l'arancione delle tue bluse,
come posso avere la presunzione di
avere di te più della grazia di un'ombra che passa sull'acqua.
Nella memoria porto gesti, la moina che tanto felice mi faceva,
e questo modo di restartene in te stessa, con il curvo riposo
di un'immagine d’avorio.
Non è gran cosa questo tutto che mi resta.
In più opinioni, collere, teorie,
nomi di fratelli e sorelle,
l'indirizzo postale e il numero del telefono,
cinque fotografie, un profumo di capelli,
una pressione di mani piccole fra le quali nessuno direbbe
che mi si nasconde il mondo.
Questo tutto me lo porto senza sforzo, perdendolo poco a poco.
Non inventerò l'inutile menzogna della perpetuità,
meglio passare i ponti con le mani
piene di te,
tirando via a piccoli pezzi il mio ricordo.
Dandolo alle colombe, ai fedeli passeri,
che ti mangino fra canti, arruffio e svolazzi.
Julio Cortázar
Se della tua bocca non so che la tua voce
E dei tuoi seni solo il verde o l'arancione delle tue bluse,
come posso avere la presunzione di
avere di te più della grazia di un'ombra che passa sull'acqua.
Nella memoria porto gesti, la moina che tanto felice mi faceva,
e questo modo di restartene in te stessa, con il curvo riposo
di un'immagine d’avorio.
Non è gran cosa questo tutto che mi resta.
In più opinioni, collere, teorie,
nomi di fratelli e sorelle,
l'indirizzo postale e il numero del telefono,
cinque fotografie, un profumo di capelli,
una pressione di mani piccole fra le quali nessuno direbbe
che mi si nasconde il mondo.
Questo tutto me lo porto senza sforzo, perdendolo poco a poco.
Non inventerò l'inutile menzogna della perpetuità,
meglio passare i ponti con le mani
piene di te,
tirando via a piccoli pezzi il mio ricordo.
Dandolo alle colombe, ai fedeli passeri,
che ti mangino fra canti, arruffio e svolazzi.
Julio Cortázar
Re: Julio Cortázar
Il Futuro
E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo" delle sotterranee,
nei libri prestati e nell'arrivederci a domani.
Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
nè ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all'angolo della strada mi fermerò,
a quell'angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.
Julio Cortázar
E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo" delle sotterranee,
nei libri prestati e nell'arrivederci a domani.
Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
nè ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all'angolo della strada mi fermerò,
a quell'angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.
Julio Cortázar
Re: Julio Cortázar
Se devo vivere
Se devo vivere senza di te, che sia duro e cruento,
la minestra fredda, le scarpe rotte, o che a metà dell'opulenza
si alzi il secco ramo della tosse, che latra
il tuo nome deformato, le vocali di spuma, e nelle dita
mi si incollino le lenzuola, e niente mi dia pace.
Non imparerò per questo a meglio amarti,
però sloggiato dalla felicità
saprò quanta me ne davi a volte soltanto standomi nei pressi.
Questo voglio capirlo, ma mi inganno:
sarà necessaria la brina dell'architrave
perché colui che si ripari sotto il portale comprenda
la luce della sala da pranzo, le tovaglie di latte, e l'aroma
dl pane che passa la sua mano bruna per la fessura.
Tanto lontano ormai da te
come un occhio dall'altro,
da questa avversità che assumo nascerà adesso
lo sguardo che alla fine ti meriti.
Julio Cortázar
Se devo vivere senza di te, che sia duro e cruento,
la minestra fredda, le scarpe rotte, o che a metà dell'opulenza
si alzi il secco ramo della tosse, che latra
il tuo nome deformato, le vocali di spuma, e nelle dita
mi si incollino le lenzuola, e niente mi dia pace.
Non imparerò per questo a meglio amarti,
però sloggiato dalla felicità
saprò quanta me ne davi a volte soltanto standomi nei pressi.
Questo voglio capirlo, ma mi inganno:
sarà necessaria la brina dell'architrave
perché colui che si ripari sotto il portale comprenda
la luce della sala da pranzo, le tovaglie di latte, e l'aroma
dl pane che passa la sua mano bruna per la fessura.
Tanto lontano ormai da te
come un occhio dall'altro,
da questa avversità che assumo nascerà adesso
lo sguardo che alla fine ti meriti.
Julio Cortázar
Re: Julio Cortázar
Il gioco del mondo
Quel che molta gente definisce amare consiste
nello scegliere una donna e sposarla.
La scelgono, te lo giuro, li ho visti.
Come se si potesse scegliere in amore,
come se non fosse un fulmine
che ti spezza le ossa e ti lascia
lungo disteso in mezzo al cortile.
Tu dirai che la scelgono perché la amano,
io invece credo che avvenga tutto all’aicsevor.
Beatrice non la si sceglie, Giulietta non la si sceglie.
Tu non scegli la pioggia che t’inzupperà le ossa
all’uscita di un concerto
J. Cortázar
Quel che molta gente definisce amare consiste
nello scegliere una donna e sposarla.
La scelgono, te lo giuro, li ho visti.
Come se si potesse scegliere in amore,
come se non fosse un fulmine
che ti spezza le ossa e ti lascia
lungo disteso in mezzo al cortile.
Tu dirai che la scelgono perché la amano,
io invece credo che avvenga tutto all’aicsevor.
Beatrice non la si sceglie, Giulietta non la si sceglie.
Tu non scegli la pioggia che t’inzupperà le ossa
all’uscita di un concerto
J. Cortázar
Re: Julio Cortázar
Mi rimangono le case in cui sono stato felice,
dove ho assistito alla bellezza, alla bontà, dove ho vissuto pienamente.
Guardo la fisionomia delle abitazioni come se fossero volti,
torno ad esse con l'immaginazione, salgo scale,
apro porte e contemplo quadri.
Non so se gli uomini siano troppo ingrati con le case,
o se la mia gratitudine nei loro confronti sia una forma di nevrosi.
Il fatto è che amo i luoghi dove ho incontrato un minuto di pace,
non li dimentico mai, li porto con me e conosco la loro essenza intima,
il mistero ansioso di rivelarsi che abita in ogni parete.
Sono certo che le case cerchino di parlare, di farsi amare,
e a volte mi spiego i fantasmi:
come non ritornare a visitare le case amate?
Io sarò un fantasma infaticabile.
-J. Cortazar-
dove ho assistito alla bellezza, alla bontà, dove ho vissuto pienamente.
Guardo la fisionomia delle abitazioni come se fossero volti,
torno ad esse con l'immaginazione, salgo scale,
apro porte e contemplo quadri.
Non so se gli uomini siano troppo ingrati con le case,
o se la mia gratitudine nei loro confronti sia una forma di nevrosi.
Il fatto è che amo i luoghi dove ho incontrato un minuto di pace,
non li dimentico mai, li porto con me e conosco la loro essenza intima,
il mistero ansioso di rivelarsi che abita in ogni parete.
Sono certo che le case cerchino di parlare, di farsi amare,
e a volte mi spiego i fantasmi:
come non ritornare a visitare le case amate?
Io sarò un fantasma infaticabile.
-J. Cortazar-
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Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
Re: Julio Cortázar
"Eppure, nonostante tutto, solo noi,
sappiamo essere così lontanamente insieme".
-Julio Cortázar-
sappiamo essere così lontanamente insieme".
-Julio Cortázar-
Re: Julio Cortázar
Fammi entrare dentro, fammi vedere per un giorno come vedono i tuoi occhi.
Julio Cortázar
Julio Cortázar