Alda Merini

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smilla_e_la_neve
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Re: Alda Merini

Messaggio da leggere da smilla_e_la_neve »

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Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.


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Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione.
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Re: Alda Merini

Messaggio da leggere da essenze »

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"Anche se la finestra è la stessa,
non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose:
la veduta dipende dallo sguardo."

(Alda Merini)

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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Re: Alda Merini

Messaggio da leggere da essenze »

Chi decide cosa è normale? La normalità è un’invenzione di chi è privo di fantasia.
(Alda Merini)
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Silesia
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Re: Alda Merini

Messaggio da leggere da Silesia »

Ho bisogno di alleggerire le spalle.
Perché è da troppo tempo che sono cariche di pesi
che non ho voluto e non ho chiesto.
E poi sotto ci sono le mie ali.
Ci sono io, che ho bisogno di volare.
(Alda Merini)

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Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
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Re: Alda Merini

Messaggio da leggere da essenze »

Ero leggera come la tua nuvola
poi venni appesantita dal dolore
la musica del tuo palcoscenico
diventò un ringhio feroce.
Non ti voglio parlare delle mie pene umane
ma delle pene disumane di coloro che odiano,
che odiano l’arte e la sua sconfinata terra.
Mi trovai a ballare anch’io in un deserto assoluto
dove non c’era un amore, ma io so che se tu danzi
un dio segreto ti vede e accompagna i tuoi passi.
*
Alda Merini

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Re: Alda Merini

Messaggio da leggere da essenze »

Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose.
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Re: Alda Merini

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Sarà sempre così.
La gente ti parlerà della sua unghia spezzata,
anche quando sarai a terra con le ossa rotte.
Alda Merini
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Re: Alda Merini

Messaggio da leggere da essenze »

.
Una perla conficcata dentro al cuore:
la mia paura.
E’ una goccia di luce fredda.
E’ una lacrima cristallizzata.
Vorrei che non ci fosse,
ma è qui dentro di me:
incastonata come un gioiello
dentro al mio cuore.
Inutile, impossibile strapparla.
Devo imparare,
è questa la cosa più difficile,
a non aver paura della mia paura.

Alda Merini
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Re: Alda Merini

Messaggio da leggere da essenze »

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“Tra le tue braccia” – Alda Merini

C’è un posto nel mondo
dove il cuore batte forte,
dove rimani senza fiato,
per quanta emozione provi,
dove il tempo si ferma
e non hai più l’età;
quel posto è tra le tue braccia
in cui non invecchia il cuore,
mentre la mente non smette mai di sognare…
Da lì fuggir non potrò
poiché la fantasia d’incanto
risente il nostro calore e no…
non permetterò mai
ch’io possa rinunciar a chi
d’amor mi sa far volar.
.
Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Re: Alda Merini

Messaggio da leggere da essenze »

Da bambina volevo morire ed escogitavo tutti i sistemi per lasciare questa misera terra.
Mandavo giù tutti gli intrugli possibili, giravo nuda quando c'era la neve, mi innamoravo per fare della letteratura. Mia madre diventava matta, cercando di capire da dove venissero tutti i febbroni che le portavo a casa, impazziva dal terrore: a sei anni volevo un figlio e pregavo Dio di rendermi madre.
Ero una bambina così precoce che a dieci anni avevo finito di vivere. Mia madre mi portò dappertutto, persino dal frate di Ratanatt, e mi raccontava che ero stata normale fino a che una zingara non mi aveva toccato i capelli: da allora ero diventata matta e mia madre ce l'aveva con gli zingari.
Ero una bambina bellissima ma estremamente magra e patita, e ho mangiato non so quante uova sbattute unite al famigerato olio di fegato di merluzzo, che era terribile. Feci anche iniezioni a base di fosforo. Dopo quintali di fosforo, finalmente diventai un pochino intelligente. Ma quando attaccarono con le vittime esplosi. Fu un boato di carne, diventai grande e grossa come un muratore, una sorte di calciatore in riserva, un maschio malamente sposato alla poesia.
Non avevo idea di cosa fossero gli attributi maschili, ma capivo che il maschio mi nascondeva qualcosa. La sessualità mi era assolutamente sconosciuta: non si sapeva da che parte venissero i figli, e quando volevi rimanere incinta mangiavi enormi minestre di cavolo.
Grazie a Dio scoppiò la guerra e nessuno mangiava più.
Diventammo tutti magri come acciughe, e lì ci sorprese il deperimento da fame per cui diventammo tanti conte Ugolino. Io volevo mangiarmi mio padre, ma intervenne Manganelli e mi spiegò che ero vittima di un complesso edipico. Allora smisi di ingozzarmi di padre e attaccai mia madre, che mi difese con le unghie e coi denti. Ero così famelica che mio padre mi mandò in un riformatorio per darmi un leggero equilibrio.
Insomma, il mio unico reato è stata la fame, anche se le sorelle F. non riuscivano a farmi entrare negli abiti delle modelle,perché strabordavo da tutte le parti. Riuscii a tornare in forma quando conobbi l'amore. E invocavo l'amore come cura dimagrante: difatti ancora adesso se mi innamoro non mangio più. Ma in questi casi interviene il Comune col sostentamento degli anziani, e ti manda a domicilio il pranzo.
Avrei voluto ritirarmi in un eremo, perché lì non si mangiava, ma i frati mi buttarono fuori.
Poi volevo tagliarmi la testa, perché la testa è la parte più pesante del corpo. A un certo punto tutti i miei parenti furono concordi nel mettermi in manicomio e lì trovai la felicità, perché non mangiai più.
Alda Merini
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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
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