Re: Alfonsina Storni

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Silesia
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Re: Alfonsina Storni

Messaggio da leggere da Silesia »

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A Horacio Quiroga

Alfonsina Storni


Morrir como tù, Horacio, en tus cabales,
y asì como en tus cuentos, no està mal;
un rayo a tiempo y se acabò la feria...
Allà diràn.

Non se vive en la selva impunemente,
ni cara al Paranà.
Bien por tu mano firme, gran Horacio...
Allà diràn.

"Nos hiere cada hora -queda escrito-,
nos mata al final".
Unos minutos menos... quièn te cusa?
Allà diràn.

Màs pudre el miedo, Horacio, que la muerte
que a las espaldas va.
Bebiste bien, que luego sonreìas...
Allà diràn.

Sé que la mano obrera te estrecharon,
mas no, sì, Alguno, o simplemente, Pan,
que no es de fuertes renegar de su obra...
(Màs que tù mismo es fuerte quien dirà)


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Io sono come la lupa, me ne vado sola e rido
dovunque sia, poichè ho una mano
che sa lavorare e un cervello sano.

Chi mi può seguire venga con me,
ma io me ne sto ritta, di fronte al nemico,
la vita, e non temo il suo impeto fatale
perchè ho sempre un pugnale pronto in mano.

Il figlio e dopo io e dopo...quel che sia!
Quel che prima mi chiami alla lotta.
Talvolta l'illusione di un bocciolo d'amore
che so sciupare prima ancora che diventi fiore.
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Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
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Re: Alfonsina Storni

Messaggio da leggere da Silesia »

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Esiste qualcosa di superiore al proprio essere nelle donne:
la loro natura


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Re: Alfonsina Storni

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Alfonsina e il mare

Per la soffice sabbia lambita dal mare
la sua piccola orma non torna mai
e un sentiero solitario di pena e silenzio
è giunto sino all'acqua profonda
e un sentiero solitario di pura pena
è giunto sino alla spuma.
Dio sa quale angustia ti ha accompagnata
che antico dolore ha spento la tua voce
per addormentarti cullata dal canto
delle conchiglie marine
la canzone che canta nel profondo oscuro mare,
la conchiglia.
Te ne vai Alfonsina con la tua solitudine
quali nuove poesie sei andata a cercare?
E una voce antica di vento e di mare
ti lacera l'anima
e sta là chiamando
e tu fin là vai, come in sogno,
Alfonsina dormiente, vestita di mare.
Cinque sirene ti condurranno
lungo il cammino di alghe e coralli
e fosforescenti cavallucci marini faranno
una ronda al tuo lato.
E gli abitanti dell'acqua ti nuoteranno
subito al lato.
Abbassami un po' di più la luce
lasciami dormire in pace, tatina mia,
e se chiama non dirgli che ci sono,
digli che Alfonsina non torna,
e se chiama non dirgli mai che ci sono
digli che me ne sto andando.
Te ne vai Alfonsina con la tua solitudine
Quali nuove poesie sei andata a cercare?
E una voce antica di vento e di mare
ti lacera l'anima
e sta là chiamando
e tu vai, fin là, come in sogno,
Alfonsina addormentata, vestita di mare.

Alfonsina Storni


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Re: Alfonsina Storni

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Due parole

Questa notte all'orecchio m'hai detto due parole
comuni. Due parole stanche
d'esser dette. Parole
così vecchie da esser nuove.
Parole così dolci che la luna che andava
trapelando dai rami
mi si fermò alla bocca. Così dolci parole
che una formica passa sul mio collo e non oso
muovermi per cacciarla.
Così dolci parole
che, senza voler, dico: «Come bella la vita!»
Così dolci e miti
che il mio corpo è asperso di oli profumati.
Così dolci e belle
che, nervose, le dita
si levano al cielo sforbiciando.
Oh, le dita vorrebbero
recidere stelle.

Alfonsina Storni
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Re: Alfonsina Storni

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« Chi è colui che amo? Non lo saprete mai.
Mi scruterete gli occhi per scoprirlo e non vedrete
mai che il fulgore dell'estasi. Io lo imprigionerò
perché mai sappiate immaginare chi ho dentro il
mio cuore, e lì lo cullerò, silenziosamente, ora
dopo ora, giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Vi darò i miei canti, ma non il suo nome. Lui
vive in me come un morto nella sua tomba, tutto
mio, lontano dalla curiosità, dall'indifferenza,
dalla malvagità. »

El ensueño (Il sogno)
dai Poemas de Amor, Buenos Aires, 1926,
traduzione di Alessandro Prusso

Alfonsina Storni
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Re: Alfonsina Storni

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Luna d'autunno sul mare

Piccola,
pulcino neonato,
tiepida di calugine dorata,
non fuggire.
Di tè, piccola cosa gialla
che sbiadisce sul mare,
si allieta la carne
azzurra del cielo.
Ti fai male andando
dietro ad una stella
fra boschi di nubi candide,
e non guardi il mio corpo
ritto su di una nave,
nera,
che cerca
la nera linea della terra.
Mi staresti nelle mani,
luminoso pulcino;
nelle mani
morte oramai
per le carezze umane.
Solo per tè
le mie dite s'aprirebbero,
soavi,
sulla tua tiepida peluria,
o luna gialla...
No, non correre!
Un sarmento è il mio corpo,
bruno e secco,
infìsso nel freddo
fiore del mare
al cui fondo di ghiaccio
smeraldino
anela.
No, non correre...
Sul mio cuore
potresti muovere
la tua ultima danza
e spegnerti con me,
luna d'autunno.

Alfonsina Storni


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Re: Alfonsina Storni

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Incontro

L'incontrai ad un angolo della Calle Florida
più pallido che mai, distratto come avanti.
Due lunghi anni aveva avuto la mia vita...
Lo guardai non sorpresa, giocando con i guanti.
E una domanda mia, stupida e leggera,
dun rimprovero calmo gli empì i trasparenti
occhi, poi che gli dissi d'una fatua maniera:
«Come mai, hai adesso così gialli i denti?».
M'abbandonò. In fretta attraversò la strada,
con la manica scura rasentando la chiara
cinta di una passante che andava fra la gente.
Seguii per un poco il cappello fuggente...
poi divenne, lontano, una macchia di ruggine
e l'inghiottì di nuovo la spessa moltitudine.

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Re: Alfonsina Storni

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Vieni

Vieni stanotte, amato; ho il mondo
tutto sul cuore mio... la vita erompe...
Vieni stanotte, amato; ho paura
della mia anima.
Non posso pianger! Dammi le tue mani
e vedrai come l'anima si lascia
andar placidamente e come cade
in una lagrima.

Alfonsina Storni
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Re: Alfonsina Storni

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Languore

Già nasce primavera
coi suoi chiari mattini.
Ho lasciato il mio letto
awolta in bianchi lini,
annodati i capelli
come viene, i miei piedi
giuocan liberi, nudi.
Mi stendo sull'amaca
vicino alla porta,
un poco assonnata.
Il sol che sta salendo
ha incontrato i miei piedi
e li tinge di oro...
Pigra l'anima mia
ha sentito che lento
sta salendo il sole
pei piedi e le caviglie
come se la cercasse.

Alfonsina Storni
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Re: Alfonsina Storni

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Ruota

La casta, intima amica dice le sue ragioni:
Son giovane e non vivo. Mio marito? Uno sbaglio.
Ho tré figli e vedo ruotare anno per anno
come in un lento sogno privo di emozioni.
A volte io spalanco, tentata, i miei balconi
per veder l'uomo fine, il superbo, l'ombroso.
Inutile! Potessi guarir di questo male!
Ahi, lamor non è giucco che aggiusti delusioni.
Le attenua forse, ma gli uomini, amica,
non valgono la pena d'una prova; respinge
il mio cuore, assediato, le lor più alte lusinghe.
Ho il corpo perfetto e la bocca di rosa,
all'amore più alto io ero destinata,
ma nascondo il mio fuoco sotto un velo di suora.

Alfonsina Storni
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