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Eugenio Montale

Inviato: 21/09/2010, 12:45
da Silesia
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La frangia dei capelli

La frangia dei capelli che ti vela
la fronte puerile, tu distrarla
con la mano non devi. Anch'essa parla
di te, sulla mia strada è tutto il cielo,
la sola luce che le giade ch'ài
accerchiate sul polso, nel tumulto
del sonno la cortina che gl'indulti
tuoi distendono, l'ala d'onde tu vai,
trasmigratrice Artemide ed illesa,
tra le guerre dei nati-morti; e s'ora
d'aeree lanugini s'infiora
quel fondo, a marezzarlo sei tu,scesa
d'un balzo, e irrequieta la tua fronte
si confonde con l'alba, la nasconde.

Eugenio Montale

Re: Eugenio Montale

Inviato: 21/09/2010, 12:45
da Silesia
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Lasciando un 'dove'
Cattedrale di Ely

Una colomba bianca m'ha discesofra stele, sotto cuspidi dove il cielo s'annida.
Albe e luci, sospese; ho amato il sole,il colore del miele,
or chiedo il bruno,chiedo il fuoco che cova,
questa tombache non vola, il tuo sguardo che la sfida.

(Eugenio Montale, La bufera;Parte quarta - 'Flashes' e dediche)

Re: Eugenio Montale

Inviato: 21/09/2010, 12:46
da Silesia
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I Limoni

Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.

Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall' azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell' aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest' odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l' odore dei limoni.

Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s' abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l' anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità
Lo sguardo fruga d' intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità

Ma l' illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l' azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s' affolta
il tedio dell' inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l' anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d' oro della solarità.

Eugenio Montale

Re: Eugenio Montale

Inviato: 21/09/2010, 12:47
da Silesia
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Ho Sceso Almeno Un Milione Di Scale...

Ho sceso, dandoti il braccio,
almeno un milione di scale
e ora che non ci sei
è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve
il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale
dandoti il braccio
non già perché
con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese
perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille,
sebbene tanto offuscate,
erano le tue."

Eugenio Montale

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Re: Eugenio Montale

Inviato: 21/09/2010, 12:48
da Silesia
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tratta da : Crisalide

...come ci parla a volte di salvezza;
come può sorgere agile
l'illusione, e sciogliere i suoi fumi.
Vanno a spire sul mare, ora si fondono
sull'orizzonte in foggia di golette.
Spicca una d'esse un volo senza rombo,
l'acque di piombo come alcione profugo
rade. Il sole s'immerge nelle nubi,
l'ora di febbre, trepida, si chiude.
Un glorioso affanno senza strepiti
ci batte in gola: nel meriggio afoso
spunta la barca di salvezza, è giunta:
vedila che sciaborda tra le secche,
esprime un suo burchiello che si volge
al docile frangente - e là ci attende.

Ah crisalide, com'è amara questa
tortura senza nome che ci volve
e ci porta lontani - e poi non restano
neppure le nostre orme sulla polvere...

Eugenio Montale

Re: Eugenio Montale

Inviato: 21/09/2010, 12:48
da Silesia
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Incontro

Esitammo un istante
e dopo poco riconoscemmo
di avere la stessa malattia.
Non vi è definizione
per questa mirabile tortura,
c'è chi la chiama spleen
e chi malinconia.
Ma se accettiamo il gioco
ai margini troviamo
un segno intellegibile
che può dar senso al tutto.

Eugenio Montale

Re: Eugenio Montale

Inviato: 21/09/2010, 12:49
da Silesia
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Portami il Girasole

Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal silino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste musiche.
Svanire è dunque la ventura delle venture.

Eugenio Montale

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Re: Eugenio Montale

Inviato: 21/09/2010, 12:50
da Silesia
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Il saliscendi bianco e nero


Il saliscendi bianco e nero dei
balestrucci dal palo
del telegrafo al mare
non conforta i tuoi crucci su lo scalo
né ti riporta dove più non sei.
Già profuma il sambuco fitto su
lo sterrato; il piovasco si dilegua.
Se il chiarore è una tregua
la tua cara minaccia la consuma.

Eugenio Montale

Re: Eugenio Montale

Inviato: 21/09/2010, 12:51
da Silesia
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Che mastice tiene insieme


Che mastice tiene insieme
questi quattro sassi.
Penso agli angeli
sparsi qua e là inosservati
non pennuti non formati
neppure occhiuti, anzi ignari
della loro parvenza e della nostra
anche se sono
un contrappeso più forte
del punto di Archimede
e se nessuno li vede
è perché occorrono altri occhi
che non ho e non desidero.
La verità è sulla terra
e questa non può saperla
non può volerla
a patto di distruggersi.
Così bisogna fingere
che qualcosa sia qui
tra i piedi tra le mani
non atto né passato
né futuro e meno ancora un muro
da varcare. Bisogna fingere
che movimento e stasi
abbiano il senso del nonsenso
per comprendere che il punto fermo
e' un tutto nientificato.

(Eugenio Montale, Satura II)

Re: Eugenio Montale

Inviato: 08/07/2011, 10:40
da essenze
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Eugenio Montale – I primi di luglio (da “Diario del ’71 e del ’72″)

Siamo ai primi di luglio e già il pensiero
è entrato in moratoria.
Drammi non se ne vedono,
se mai disfunzioni.
Che il ritmo della mente si dislenti,
questo inspiegabilmente crea serie preoccupazioni.
Meglio si affronta il tempo quando è folto,
mezza giornata basta a sbaraccarlo.
Ma ora ai primi di luglio ogni secondo sgoccia
e l’idraulico è in ferie.

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