Giorgio Caproni

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Silesia
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Giorgio Caproni

Messaggio da leggere da Silesia »

Res Amissa

Non ne trovo traccia.

Venne da me apposta
(di questo sono certo)
per farmene dono.

Non ne trovo più traccia.

Rivedo nell'abbandono
del giorno l'esile faccia
biancoflautata...

La manica in trina...

La grazia,
così dolce e allemanica
nel porgere...

Un vento d'urto - un'aria
quasi silicea agghiaccia
ora la stanza...

(È lama di coltello? Tormento
oltre il vetro ed il legno
- serrato - dell'imposta?)

Non ne scorgo più segno.
Più traccia.

Chiedo alla morgana...
Rivedo esile l'esile faccia
flautoscomparsa...

Schiude
- remota - l'albeggiante bocca,
ma non parla.

(Non può - niente può - dar risposta.)

Non spero più di trovarla.

L'ho troppo gelosamente
(irrecuperabilmente) riposta.

Giorgio Caproni
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Silesia
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Re: Giorgio Caproni

Messaggio da leggere da Silesia »

.
Congedo del viaggiatore cerimonioso

Amici, credo che sia
meglio per me cominciare
a tirar giù la valigia.
Anche se non so bene l’ora d’arrivo,
e neppure conosca quali stazioni
precedano la mia, sicuri segni mi dicono,
da quanto m’è giunto all’orecchio di questi
luoghi, ch’io vi dovrò presto lasciare.
Vogliatemi perdonare
quel po’ di disturbo che reco.
Con voi sono stato lieto dalla partenza,
e molto vi sono grato, credetemi,
per l’ottima compagnia.
Ancora vorrei conversare
a lungo con voi. Ma sia.
Il luogo del trasferimento
lo ignoro. Sento però che vi dovrò
ricordare spesso, nella nuova sede,
mentre il mio occhio già vede
dal finestrino, oltre il fumo
umido del nebbione che ci avvolge,
rosso il disco della mia stazione.
Chiedo congedo a voi
senza potervi nascondere,
lieve, una costernazione.
Era così bello parlare
insieme, seduti di fronte:
così bello confondere i volti
(fumare, scambiandoci le sigarette),
e tutto quel raccontare di noi
(quell’inventare facile, nel dire agli altri),
fino a poter confessare
quanto, anche messi alle strette,
mai avremmo osato un istante
(per sbaglio) confidare.
(Scusate. E’ una valigia pesante
anche se non contiene gran che:
tanto ch’io mi domando perché
l’ho recata, e quale aiuto mi potrà dare
poi, quando l’avrò con me.
Ma pur la debbo portare,
non fosse che per seguire l’uso.
Lasciatemi, vi prego, passare. Ecco.
Ora ch’essa è nel corridoio,
mi sento più sciolto. Vogliate scusare).
Dicevo, ch’era bello stare insieme.
Chiacchierare. Abbiamo avuto qualche
diverbio, è naturale.
Ci siamo – ed è normale
anche questo- odiati
su più d’un punto, e frenati
soltanto per cortesia.
Ma, cos’importa. Sia come sia,
torno a dirvi, e di cuore, grazie
per l’ottima compagnia.
Congedo a lei, dottore,
e alla sua faconda dottrina.
Congedo a te ragazzina
smilza, e al tuo lieve afrore
di ricreatorio e di prato
sul volto, la cui tinta
mite è sì lieve spinta.
Congedo, o militare
(o marinaio! In terra
come in cielo ed in mare)
alla pace e alla guerra.
Ed anche a lei, sacerdote,
congedo, che m’ha chiesto s’io
(scherzava!) ho avuto in dote
di credere al vero Dio.
Congedo alla sapienza
e congedo all’amore.
Congedo anche alla religione.
Ormai sono a destinazione.
Ora che più forte sento
stridere il freno, vi lascio
davvero, amici. Addio.
Di questo, son certo: io son giunto
alla disperazione calma, senza sgomento.
Scendo. Buon proseguimento.

Giorgio Caproni
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Re: Giorgio Caproni

Messaggio da leggere da essenze »

Marzo

Dopo la pioggia la terra
è un frutto appena sbucciato.

Il fiato del fieno bagnato
è più acre ma ride il sole
bianco sui prati di marzo
a una fanciulla che apre la finestra.

Giorgio Caproni

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(F. Nietzsche)


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Re: Giorgio Caproni

Messaggio da leggere da essenze »

Nè ombra nè sospetto

E allora chi avrebbe detto
ch'era già minacciata?
Stringendosi nello scialletto
scarlatto, ventilata
passava odorando di mare
nel fresco suo sgonnellare.

Livorno le si apriva
tutta, vezzeggiativa:
Livorno, tutta invenzione
nel sussurrare il suo nome.

Prendeva a passo svelto.
dritta, per la Via Palestro.
e chi di lei più viva,
allora, in tant'aria nativa?

Livorno popolare
correva con lei a lavorare.
Né ombra né sospetto
era allora nel petto.

Giorgio Caproni
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Re: Giorgio Caproni

Messaggio da leggere da essenze »

Sei ricordo d’estate
nella casa sorpresa quieta
presso aromatiche sere,
quando il rondone rade
il canale, e cade
strano nella frescura un suono
da sonagliere randagie
di cavalle in sudore.

Giorgio Caproni

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Re: Giorgio Caproni

Messaggio da leggere da essenze »

Se non dovessi tornare,
sappiate che non sono mai
partito.
Il mio viaggiare
è stato tutto un restare
qua, dove non fui mai.

(Giorgio Caproni)

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Re: Giorgio Caproni

Messaggio da leggere da essenze »

Sassate

Ho provato a parlare.
Forse, ignoro la lingua.
Tutte frasi sbagliate.
Le risposte: sassate.

Giorgio Caproni
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Re: Giorgio Caproni

Messaggio da leggere da essenze »

Ricordo

Ricordo una chiesa antica, romita,
nell'ora in cui l'aria s'arancia
e si scheggia ogni voce
sotto l'arcata del cielo.
Eri stanca e ci sedemmo sopra un gradino
come due mendicanti.
Invece il sangue ferveva
di meraviglia, a vedere
ogni uccello mutarsi in stella nel cielo.

Giorgio Caproni
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Re: Giorgio Caproni

Messaggio da leggere da essenze »

Cosa volete ch’io chieda.
Lasciatemi nel mio buio.
Solo questo.
Ch’io veda.

Giorgio Caproni

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Re: Giorgio Caproni

Messaggio da leggere da essenze »

Albaro
Se al crepuscolo, almeno,
ci fosse, dietro i vetri, il mare…
Amore…
Tremore in trasparenza…
Se almeno
questo fosse il rumore del mare…
Non lo sopporto più il rumore della storia…
Vento afono…Glissando…
Sparire come il giorno che muore
dietro i vetri…Il mare…
Il mare in luogo della storia…
Oh, amore.

Giorgio Caproni

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