Samuel Beckett

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Silesia
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Samuel Beckett

Messaggio da leggere da Silesia »

.
l'avvoltoio

Samuel Beckett


trascinando la sua fame per il cielo
del mio cranio guscio di cielo e terra

scendendo verso i proni che dovranno
presto raccogliere la loro vita e muoversi

derisi da un tessuto che non può servire
finché fame terra e cielo saranno putridum

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Silesia
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Re: Samuel Beckett

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.
Cascando

I.

perché no semplicemente la deprecata
occasione della
effusione verbale?

non è meglio abortire che essere sterili?
le ore dopo la tua partenza sono così plumbee
cominciano sempre troppo presto a trascinare
i rampini a artigliare ciecamente il letto della mancanza
svellendo le ossa i vecchi amori
orbite già riempite di occhi come i tuoi
tutto sempre è meglio troppo presto che mai
il nero bisogno spruzzato sulle loro facce
di nuovo dicendo nove giorni mai fecero galleggiare l'amato
né nove mesi
né nove vite

2.

di nuovo dicendo
se non mi insegni non imparerò
di nuovo dicendo anche per le ultime
volte c'è un'ultima volta
ultime volte di mendicare
ultime volte di amare
di sapere di non sapere di fingere
un'ultima anche per le ultime volte di dire
se non mi ami non sarò amato
se non ti amo non amerò
il battiburro di parole stantie di nuovo nel cuore
amore amore amore tonfo del vecchio pistone
che pesta l'inalterabile
siero di parole

di nuovo atterrito
di non amare
di amare e non te
di essere amato e non da te
di sapere di non sapere di fingere
fingere

io e tutti gli altri che ti ameranno
se ti amano

3.

a meno che ti amino

1936.


Samuel Beckett
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Re: Samuel Beckett

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.
Senza



Rovine vero rifugio finalmente verso cui da tanto lontano dopo tanti falsi. Spazi senza fine terra cielo confusi non un rumore tutto immobile. Faccia grigia due azzurro pallido corpo minuto cuore che batte solo in piedi. Spento aperto quattro pareti cadute all'indietro vero rifugio senza uscita.

Rovine sparse confuse con la sabbia grigio cenere vero rifugio. Cubo tutto luce bianco assoluto facce senza tracce nessun ricordo. Sempre e soltanto aria grigia senza tempo chimera la luce che passa. Grigio cenere cielo riflesso della terra riflesso dei cielo. Sempre e soltanto questa fissità immutabile sogno l'ora che passa.

Maledirà Dio come in quei giorni benedetti faccia verso il cielo aperto l'acquazzone passeggero. Corpo minuto faccia grigia lineamenti fessura e buchetti due azzurro pallido. Facce senza tracce bianco assoluto occhio calmo finalmente nessun ricordo.

Chimera la luce sempre e soltanto aria grigia senza tempo non un rumore. Facce senza tracce quasi raggiunte bianco assoluto nessun ricordo. Corpo minuto saldato grigio cenere cuore che batte faccia fissa lontano. Lo bagnerà la pioggia come nei giorni benedetti dell'azzurro la nuvola passeggera. Cubo vero rifugio finalmente quattro pareti all'indietro nessun rumore.

Cielo grigio nessuna nuvola non un rumore tutto immobile terra sabbia grigio cenere. Corpo minuto come la terra il cielo le rovine solo in piedi. Grigio cenere tutt'intorno terra cielo confusi spazi senza fine.

Si muoverà nelle sabbie movimento in cielo nell'aria le sabbie. Sempre e soltanto in sogno bel sogno non avere che un tempo da scontare. Piccolo corpo piccolo blocco cuore che batte grigio cenere solo in piedi. Terra cielo confusi infinito nessun rilievo corpo minuto solo in piedi. Nelle sabbie nessun appiglio ancora un passo verso spazi senza fine lo farà. Silenzio non un alito stesso grigio dappertutto terra cielo corpo rovine.

Nero lento con rovina vero rifugio quattro pareti all'indietro nessun rumore. Gambe blocco unico braccia incollate ai fianchi corpo minuto faccia fissa lontano. Sempre e soltanto in sogno svanito il passare dell'ora lunga breve. Solo in piedi corpo minuto grigio liscio niente di più di qualche buco. Un passo tra le rovine le sabbie sulla schiena verso spazi senza fine lo farà. Sempre e soltanto sogno notti e giorni fatti di sogni di altri giorni notti migliori. Rivivrà il tempo di un passo albeggerà di nuovo cadrà la notte su di lui gli spazi.

Spaccato in quattro all'indietro vero rifugio senza uscita rovine sparse. Piccolo corpo piccolo blocco genitali invasi culo blocco unico solco grigio invaso. Vero rifugio finalmente senza uscita in pezzi sparsi quattro pareti all'inclietro nessun rumore. Spazi senza fine terra cielo confusi tutto immobile non un alito. Facce bianche senza tracce occhio calmo testa ragionante nessun ricordo. Rovine sparse grigio cenere tutt'intorno vero rifugio finahnente senza uscita.

Grigio cenere corpo minuto solo in piedi cuore che batte faccia fissa lontano. Tutto bello tutto nuovo come in quei giorni benedetti regnerà l'infelicità. Terra sabbia grigia come l'aria il cielo il corpo le rovine sabbia fine grigio cenere. Luce rifugio bianco assoluto facce senza tracce nessun ricordo. Infinito nessun rilievo corpo minuto solo in piedi stesso grigio dappertutto terra cielo corpo rovine. Faccia verso bianca calma quasi raggiunta occhio calmo finalmente nessun ricordo. Ancora un passo uno solo da solo nelle sabbie nessun appiglio lo farà.

Spento aperto vero rifugio senza uscita verso cui da tanto lontano dopo tanti falsi. Sempre e soltanto silenzio così grande che in innnaginazione quelle risate da pazza quelle grida. Testa attraverso l'occhio calmo tutta luce bianca calma nessun ricordo. Chimera la luce l'aurora che dissipa le chimere e l'altra chiamata crepuscolo.

Andrà sulla schiena faccia verso il cielo riaperto su di lui le rovine le sabbie gli spazi. Aria grigia senza tempo terra cielo confusi grigi come le rovine spazi senza fine. Albeggerà di nuovo cadrà la notte su di lui gli spazi l'aria cuore batterà di nuovo. Vero rifugio finalmente rovine sparse grige come le sabbie.

Faccia verso occhio calmo quasi raggiunto tutto bianco tutto calmo nessun ricordo. Sempre e soltanto immaginato l'azzurro chiamato ceruleo in poesia soltanto folle immaginazione. Piccolo vuoto grande luce cubo tutto bianco facce senza tracce nessun ricordo. Sempre e soltanto aria grigia senza tempo tutto immobile non un alito. Cuore che batte solo in piedi corpo minuto faccia grigia lineamenti invasi due azzurro pallido. Luce bianco quasi raggiunto testa attraverso l'occhio calmo ben ragionante nessun ricordo.

Corpo minuto grigio come la terra il cielo le rovine solo in piedi. Silenzio non un alito stesso grigio dappertutto terra cielo corpo rovine. Spento aperto quattro pareti all'indietro vero rifugio senza uscita.

Grigio cenere cielo riflesso della terra riflesso del cielo. Aria grigia senza tempo terra cielo confusi grigi come le rovine spazi senza fme. Nelle sabbie nessun appiglio ancora un passo verso spazi senza fìne lo farsa. Albeggerà di nuovo cadrà la notte su di lui gli spazi l'aría cuore batterà di nuovo.

Chimera la luce sempre e soltanto aria grigia senza tempo nessun rumore. Spazi senza fìne terra cielo confusi tutto immobile non un rumore. Lo bagnerà la pioggia come nei giorni benedetti dell'azzurro la nuvola passeggera. Cielo grigio nessuna nuvola nessun rumore tutto immobile terra sabbia grigio cenere.

Piccolo vuoto grande luce cubo tutto bianco facce senza tracce nessun ricordo. Infinito senza rilievo corpo minuto solo in piedi stesso grigio dappertutto terra cielo corpo rovine. Rovine sparse confuse colla sabbia grigio cenere vero rifugio. Cubo vero rifugio finalmente quattro pareti all'indietro nessun rumore. Sempre e soltanto questa fissità immutabile sogno l'ora che passa. Sempre e soltanto aria grigia senza tempo chimera la luce che passa.

Spaccato in quattro all'indietro vero rifugio senza uscita rovine sparse. Rivivrà il ternpo di un passo albeggerà di nuovo cadrà la notte su di lui gli spazi senza fìne. Faccia verso calma luce bianca quasi raggiunta occhio calmo finalmente nessun ricordo. Faccia grigia due azzurro pallido corpo minuto cuore che batte solo in piedi. Andrà sulla schiena faccia verso il cielo riaperto su di lui le rovine le sabbie gli spazi. Terra sabbia grigia come l'aria il cielo il corpo le rovine sabbia fìne grigio cenere. Facce senza tracce quasi raggiunte bianco assoluto nessun ricordo.

Cuore che batte solo in piedi corpo minuto faccia grigia lineamenti invasi due azzurro pallido. Solo in piedi corpo minuto grigio liscio niente più di qualche buco. Sempre e soltanto sogno notti e giorni fatti di sogni di altre notti giorni migliori. Si muoverà tra le sabbie movimento in cielo nell'aria le sabbie. Un passo tra le rovine le sabbie sulla schiena verso spazi senza fine lo farà. Sempre e soltanto silenzio così grande che in immaginazione queste risate da pazza queste grida.

Vero rifugio finalmente rovine sparse grige come le sabbie. Sempre e soltanto aria grigia senza tempo tutto immobile non un alito. Facce bianche senza tracce occhio calmo testa ragionante nessun ricordo. Sempre e soltanto in sogno svanito il passare dell'ora lunga breve. Cubo tutto luce bianco assoluto facce senza tracce nessun ricordo.

Spento aperto vero rifugio senza uscita verso cui da tanto lontano dopo tanti falsi. Testa attraverso l'occhio calmo tutto bianco calma luce nessun ricordo. Tutto bello tutto nuovo come in quei giorni benedetti regnerà l'infelicità. Grigio cenere tutt'intorno terra cielo confusi spazi senza fine. Rovine sparse grigio cenere tutt'intorno vero rifugio finalmente senza uscita. Sempre e soltanto in sogno bel sogno non avere che un tempo da scontare. Corpo minuto faccia grigia lineamenti fessura e buchetti due azzurro pallido.

Rovine vero rifugio finalmente verso cui da tanto lontano dopo tanti falsi. Sempre e soltanto immaginato l'azzurro chiamato ceruleo in poesia immaginazione folle. Luce bianco quasi raggiunto testa attraverso l'occhio calmo ragionante nessun ricordo.

Nero lento con rovina vero rifugio quattro pareti all'indietro senza rumore. Terra cielo confusi infinito senza rilievo corpo minuto solo in piedi. Ancora un passo uno solo da solo nelle sabbie nessun appiglio lo farà. Grigio cenere corpo minuto solo in piedi cuore che batte faccia fissa lontano. Luce rifugio bianco assoluto facce senza tracce nessun ricordo. Spazi senza fine terra cielo confusi non un rumore tutto immobile.

Gambe blocco unico braccia incorate ai fianchi corpo minuto faccia fissa lontano. Vero rifugio finalmente senza uscita in pezzi sparsi quattro pareti cadute all'indietro nessun rumore. Facce senza tracce bianco assoluto occhio calmo finalmente nessun ricordo. Maledirà Dio come in quei giorni benedetti faccia verso il cielo aperto l'acquazzone passeggero. Faccia verso occhio calmo quasi raggiunto tutto bianco tutto calmo nessun ricordo.

Piccolo corpo piccolo blocco cuore che batte grigio cenere solo in piedi. Corpo minuto saldato grigio cenere cuore che batte faccia fissa lontano. Piccolo corpo piccolo blocco genitali invasi culo blocco unico solco grigio invaso. Chimera la luce l'aurora che dissipa le chimere e l'altra chiamata crepuscolo.

Samuel Beckett
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Re: Samuel Beckett

Messaggio da leggere da smilla_e_la_neve »

.
Silenzio


Musica dell'indifferenza

cuore tempo aria fuoco sabbia

del silenzio frana d'errori

copri le loro voci ch'io

non mi senta più tacere.

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Samuel Beckett
Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.


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Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione.
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Re: Samuel Beckett

Messaggio da leggere da Silesia »

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Seguo questo corso di sabbia

seguo questo corso di sabbia che scorre
tra i ciottoli e la duna
la pioggia d'estate piove sulla mia vita
su me la mia vita che mi sfugge mi insegue
e finirà il giorno del suo inizio

caro istante ti vedo
in questa tenda di bruma che indietreggia
dove non dovrò più calpestare quelle lunghe soglie mobili
e vivrò il tempo di una porta
che si apre e si richiude

Samuel Beckett
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Re: Samuel Beckett

Messaggio da leggere da Silesia »

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Beckett appartiene alla generazione di poeti e narratori diversissimi ma accomunati dal ruolo che la loro poesia ebbe nel panorama artistico fra le due guerre. Le prime poesie di Beckett, in inglese, risentono di questo clima e di precisi modelli. Ma dopo queste si intravede quello scarto di ulteriore "vocalità", quel consegnarsi insomma interamente alle grandi strategie dantesche che non solo diverrà l'emblema della risonante narrativa beckettiana ma che accompagnerà lo svolgersi di una delle esperienze più radicali e definitive del teatro contemporaneo.



Samuel Beckett

Dublino 1906 - Parigi 1989
Scrittore, drammaturgo e poeta irlandese[/center]
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Re: Samuel Beckett

Messaggio da leggere da essenze »

“Ho provato.
Ho fallito.
Non importa.
Riproverò.
Fallirò meglio.”

Samuel Beckett

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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Re: Samuel Beckett

Messaggio da leggere da Silesia »

«Si nasce tutti pazzi. Alcuni lo restano.»
(Samuel Beckett, Aspettando Godot)

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