Ardengo Soffici

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Ardengo Soffici

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Crocicchio

Dissolversi nella cipria dell'ordinotte
Con l'improvviso clamore dell'elettricità del gas
Dell'acetilene e delle altre luci
Fiorite nelle vetrine
Alle finestre e nell'aereoplano del firmamento
Le scarpe che trascinano gocciole di diamanti
E d'oro lungo i marciapiedi primaverili
Come le bocche e gli occhi
Di tutte queste donne pazze d'isterie solitarie
Le automobile venute per tutto
Le carrozze reali e i tramways in uno squittio d'uccelli mitragliati
Nous n'avons plus d'amour que pour nous-memes enfin
"E' proibito parlare al manovratore"
Oh nuotare come un pesce innamorato che beve smeraldi
Fra questa rete di profumi e di bengala!

Ardengo Soffici - Simultaneità - 1919)
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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Re: Ardengo Soffici

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Ospedale da campo 026

Ozio dolce dell'ospedale!
Si dorme a settimane intere;
Il corpo che avevamo congedato
Non sa credere ancora a questa felicità : vivere.
Le bianche pareti della camera
Son come parentesi quadre,
Lo spirito vi si riposa
Fra l'ardente furore della battaglia d'ieri
E l'enigma fiorito che domani ricomincerà.
Sosta chiara, crogiuolo di sensi multipli,
Qui tutto converge in un'unità indicibile;
Misteriosamente sento fluire un tempo d'oro
Dove tutto è uguale :
I boschi, le quote della vittoria, gli urli, il sole, il sangue dei morti,
Io stesso, il mondo,
E questi gialli limoni
Che guardo amorosamente risplendere
Sul mio nero comodino di ferro, vicino al guanciale.

Ardengo Soffici
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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Re: Ardengo Soffici

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Arcobaleno

Inzuppa 7 pennelli nel tuo cuore di 36 anni finiti ieri 7 aprile
E rallumina il viso disfatto delle antiche stagioni
Tu hai cavalcato la vita come le sirene nichelate
dei caroselli da fiera In giro
Da una città all'altra di filosofia in delirio
D'amore in passione di regalità in miseria
Non c'è chiesa cinematografo redazione o taverna
che tu non conosca
Tu hai dormito nel letto d'ogni famiglia
Ci sarebbe da fare un carnevale di tutti i dolori
Dimenticati con l'ombrello nei caffè d'Europa
Partiti tra il fumo coi fazzoletti negli sleeping-cars diretti al
nord al sud. Paesi ore
Ci sono delle voci che accompagnan pertuttto come
la luna e i cani
Ma anche il fischio di una ciminiera
Che rimescola i colori del mattino e dei sogni
Non si dimentica nè il profumo di certe notti affogate nelle
ascelle di topazio
Queste fredde giunchiglie che ho sulla tavola accanto all'inchiostro
Eran dipinte sui muri della camera n.19 nell'Hotel
des Anglais a Rouen
Un treno passeggiava sul quai notturno
Sotto la nostra finestra
Decapitando i riflessi delle lanterne versicolori
Tra le botti del vino di Sicilia
E la Senna era un giardino di bandiere infiammate
Non c'è più tempo
E'un verme crepuscolare che si raggricchia in una goccia
di fosforo
Ogni cosa è presente
Come nel 1902 tu sei a Parigi in una soffitta
Coperto da 35 centimetri quadri di cielo
Liquefatto nel vetro dell'abbaino
La Ville t'offre ancora ogni mattina
Il bouquet fiorito dello Square de Cluny
Dal boulevard Saint-Germain scoppiante di trams e d'autobus
Arriva la sera a queste campagne la voce briaca della
giornalaia
Di rue de la Harpe
"Pari-curses""l'Intransigeant""la Presse"
Il negozio di Chaussures Raoul fa sempre concorrenza alle stelle
E mi accarezzo le mani tutte intrise dei liquori del tramonto
Come quando pensavo al suicidio vicino alla casa di
Rigoletto, Si caro l'uomo più fortunato è colui che sa vivere nella contingenza al pari dei fiori
Guarda il signore che passa
E accende il sigaro orgoglioso della sua forza virile
Ricuperata nelle quarte pagine dei quotidiani
O quel soldato di cavalleria galoppante nell'indaco della caserma
Con una ciocchetta di lillà fra i denti
L'eternità splende in un volo di mosca
Metti l'uno accanto all'altro i colori dei tuoi occhi
Disegna il tuo arco
La storia è fuggevole come un saluto alla stazione
E l'automobile tricolore del sole batte sempre più invano
il suo record fra i vecchi macchinari del cosmo
Tu ti ricordi insieme ad un bacio seminato nel buio
Una vetrina di libraio tedesco Avenue de l'Opera
E la capra che brucava le ginestre
Sulle ruine della scala del palazzo di Dario a Persepoli
Basta guardarsi intorno
E scriver come si sogna
Per rianimare il volto della nostra gioia
Ricordo tutti i climi che si sono carezzati alla mia
pelle d'amore
Tutti i paesi e civiltà
Raggianti al mio desiderio
Nevi, Mari gialli, Gongs, Carovane
Il carminio di Bomay e l'oro bruciato dell'Iran
Ne porto un geroglifico sull'ala nera
Anima girasole il fenomeno converge in questo centro di danza
Ma il canto più bello è ancora quello dei sensi nudi
Silenzio musica meridiana
Qui e nel mondo poesia circolare
L'oggi si sposa col sempre
Nel diadema dell'iride che s'alza
Siedo alla mia tavola e fumo e guardo
Ecco una foglia giovane che trilla nel verziere difaccia
I bianchi colombi volteggiano per l'aria come lettere
d'amore buttate dalla finestra
Conosco il simbolo la cifra il legame elettrico
La simpatia delle cose lontane
Ma ci vorrebbero della frutta delle luci e delle moltitudini
Per tendere il festone miracolo di questa pasqua
il giorno si sprofonda nella conca scarlatta dell'estate
E non ci son più parole
Per il ponte di fuoco e di gemme
Giovinezza tu passerai come tutto finisce al teatro
Tant pis Mi farò allora un vestito favoloso di vecchie affiches.

Ardengo Soffici
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Re: Ardengo Soffici

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Poesia

Un solo squillo della tua voce senza epoca e tutte le
gioiellerie di questo crepuscolo rassegnato in pantofole si
mettono a lampeggiare creando un gioco nuovo
Un'ala inzuppata d'azzurro tacita gli spleens il nero-
fumo di tante ritirate prima del corpo a corpo fuori de'
geroglifici delle metafisiche acerbe
Si direbbe che non siamo mai morti Questi pallidi
vermi sarebbero dei capelli biondi e le vecchie ironie una
menzogna di rèclames fiorite sui muri del sepolcro
Un solo giro dei tuoi occhi d'oro (non parlo a una
donna)-e addio dunque l'aspettativa di riposo e il tramonto
metodico e la saggezza diplomatica delle
liquidazioni amorose
Di nuovo eccoci fra la gioventù de'verdi infranti
de'frascami stemperati nelle nudità primitivismo abbrividito
lungo queste striature d'acque rosa e blu rifluenti a un riflesso
di mammelle e di sole in un diluvio di violette gelate
Le luci le sete l'elettricità degli antichi sguardi idilli
irreperibili dimenticati co'vini e i paradossi Scienza laboriosa!
arcobaleno che rotea e ronza con una diffusione di
prismi come nelle creazioni
Si ricomincia Città campagne e cuore E'la vita
davvero A quando la fanfara idiota delle fantasmagorie in
maschera nel trotto buio delle diligenze?
Addio mia bella addio
O non è ancora che una farsa povera nello scenario a
perpetuità delle stelle oscillanti su questa casa d'illusioni
creduta chiusa e aperta forse a tutto?

Ardengo Soffici
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Re: Ardengo Soffici

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Aeroplano

Mulinello di luce nella sterminata
freschezza zona elastica della morte
Crivello d'oro girandola di vetri venti e colori
Si respira il peso grasso del sole
Con l'ala aperta W Spezia 37 sulla libertà
La terra ah!case parole città
Agricoltura e commercio amori lacrime suoni
Fiori bevande di fuoco e zucchero
Vita sparsa in giro come un bucato
Non c'è più che una sfera di cristallo
carica di silenzio esplosivo enfin
Oggi si vola! C'è un allegria più forte
del vino della Rufina con l'etichetta del 1811
E' il ricordo del nostro indirizzo scritto sul tappeto del mondo
La cronaca dei giornali del mattino e della sera
Gli amici le amanti e perpetuità il pensiero strascinato nei libri
E le mille promesse
Cambiali in giro laggiù nella polvere e gli sputi
Fino alla bancarotta fraudolenta fatale per tutti
Stringo il volante con mano d'aria
Premo la valvola con la scarpa di cielo
Frrrrrr frrrrrr affogo nel turchino ghimè
Mangio triangoli di turchino di mammola
Fette d'azzurro
Ingollo bocks di turchino cobalto
Celeste di lapislazzuli
Celeste blu celeste chiaro celestino
Blu di Prussia celeste cupo celeste lumiera
Mi sprofondo in un imbuto di paradiso
Cristo aviatore era fatto per questa ascensione di gloria
poetico-militare-sportiva
Sugli angoli rettangolari di tela e d'acciaio
Il cubo nero è il pensiero del ritorno che cancello con
la mia lingua accesa e lo sguardo di gioia
Dal bianco quadrante dell'altimetro rotativo
Impennamento erotico fra i pavoni reali delle nuvole
Capofitto nelle stelle più grandi color rosa
Vol planè nello spazio-nulla

Ardengo Soffici

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