Canzoni d'amore di 3000 anni fa

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Silesia
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Canzoni d'amore di 3000 anni fa

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Il papiro Chester Beatty I, attualmente a Dublino,
contiene una serie di canzoni d'amore scritte nell'antico Egitto, attorno al tredicesimo secolo A.C.
E' un ciclo di sette stanze: un giovane e una giovane cantano il loro amore separatamente,
alternandosi nel canto. Come in molte altre culture,
si chiamano tra loro "fratello" e "sorella".


Prima stanza

Sorella senza rivali,
tra tutte la più bella,
è come la dea-stella, che sorge
all'inizio del nuovo anno.
Perfetta e brillante, dalla pelle splendente,
seducente nei suoi occhi quando lancia uno sguardo,
dolce nelle sue labbra quando parla,
e mai una parola di troppo.
Collo flessuoso, corpo splendente,
i suoi capelli sono veri lapislazzuli,
la sua mano raccoglie oro,
le sue dita sono come fiori di loto,
generosa dietro, stretta in vita,
le sue cosce estendono la sua bellezza,
di incedere armonioso quando cammina sulla terra.
Lei ha rubato il mia cuore con il suo abbraccio,
ha fatto girare il collo di ogni uomo
alla sua vista.
Chiunque la abbracci è felice,
è come il capo degli amanti,
e lei è vista uscire
come quella dea, la sola dea.


Seconda stanza

Mio fratello vince il mio cuore con le sue parole,
ha fatto sì che la malattia si impadronisse di me.
Ora è vicino alla casa di mia madre,
e io non posso neppure dire che lui vi è stato.
Fa bene mia madre ad ordinarmi così,
'Toglitelo di torno';
vedi come il mio cuore è lacerato dal suo ricordo,
l'amore per lui mi ha depredata.
Guarda che uomo insensibile è lui
- ma io lo sono altrettanto.
Non comprende quanto vorrei abbracciarlo,
o che scrivesse a mia madre.
Fratello, sì! Sono destinata a essere tua,
dalla dea d'oro delle donne.
Vieni a me, lascia che la tua bellezza sia vista,
rendi felici papà e mamma.
Raduna tutti i miei in un posto,
falli gridare per te, fratello.



Terza stanza

Il mio cuore ha sete di vedere la sua bellezza,
mentre sono seduto a casa con lei,
ma ho trovato Mehy a dorso di cavallo sulla strada
con i suoi uomini, i seduttori.
Non so se dovrei trattenermi di fronte a lui;
o lasciarlo passare liberamente.
Fiume e strada sembravano uguali:
non potevo decidere dove mettere il mio piede.
Tu mia ragazza sei beatamente ignara della mia passione.
Perchè passeggi, Mehy?
Ecco, se incontro Mehy,
gli dirò dei miei giri,
"Così, sono tuo", gli dirò,
e lui urlerà il mio nome,
eleggendomi a quella residenza centrale,
quella con i suoi seguaci.


Quarta stanza

Il mio cuore si mette a nudo all'istante,
al ricordo del tuo amore.
Non mi lascia camminare come una persona,
ha deviato dal suo rifugio.
Non mi lascia indossare un vestito,
non posso neppure rigirare la mia parrucca,
nè mettere il cosmetico sul mio occhio,
o ungermi d'olio.
"Non stare lì - entra da lui",
mi dice ogni ricordo di lui.
No, cuore mio, non fare lo stupido con me:
perchè ti comporti scioccamente?
Siediti, stai calma, la sorella è venuta da te,
ma il mio occhio è altrettanto turbato.
Non far sì che la gente dica di me
"E' una donna innamorata",
sii salda quando pensi a lui,
cuore mio, non perderti.


Quinta stanza

Venero la dea d'oro, canto la sua presenza,
sollevo la signora del paradiso,
do adorazione ad Hathor,
lode alla Signora.
Mi sono confidato con lei, e lei ha ascoltato il mio appello,
ha ordinato una Signora per me,
e lei è venuta a trovarmi.
Che grande cosa mi é accaduta!
Sono felicissimo, estasiato, entusiasta,
Quando si dice "Hei, è lì,
guarda, è arrivata", gli innamorati si inchinano,
talmente grande è il suo amore.
Mando le mie preghiere alla mia dea,
mi ha dato la sorella come dono.
Ieri erano tre giorni dal mio appello
nel nome di lei; il quinto giorno da quando lei mi ha lasciato.


Sesta stanza

Sono passata davanti alla casa di lui,
e ho trovato la porta aperta.
Il fratello stava accanto a sua madre,
tutti i suoi fratelli erano con lui.
Il suo amore ruba il cuore di tutti i viandanti,
perfetta giovinezza, nessuno è come lui,
il fratello più scelto, un miracolo.
Mi ha guardata quando sono passata,
ma sono troppo sola per gridare.
Quanto il mio cuore batte di gioia,
fratello, quando posso vederti!
Se solo la madre conoscesse il mio desiderio,
se volesse accettarlo subito.
Dea d'oro, sì, mettilo nel mio cuore
affinchè io possa precipitarmi dal fratello,
vorrei baciarlo davanti ai suoi compagni,
non spenderei lacrime per nessuno,
sarei felice che capissero
che tu sei il solo che mi conosce,
farei feste per la mia dea,
il mio cuore è fuggito per sempre
laciando il fratello a guardarmi nella notte meravigliosa,
nella mia completezza, mentre cammino.


Settima stanza

Sette giorni da ieri che non vedo la sorella,
e la malattia si è impadronita di me,
mi sono irrigidito nelle mie membra,
il mio corpo ha perduto il senso di sè.
Quando i capi medici vengono da me,
il mio cuore non trova sollievo nei loro rimedi,
e i rituali non hanno effetto,
la mia malattia non può essere scoperta.
L'unica mia cura è dirmi "lei è qui",
il suo nome è ciò che può sollevarmi,
l'andare e venire dei suoi messaggeri
è l'unica cura per il mio cuore.
Essere un fratello è meglio per me di qualsiasi medicina:
è più importante per me di qualsiasi ricetta medica.
La mia cura è la sua visita,
se lei mi fissasse, allora starei bene,
se lei aprisse i suoi occhi, allora il mio corpo sarebbe giovane,
se lei parlasse, allora sarei forte.
Quando l'abbraccio, lei scaccia il male da me.
Sono adesso sette giorni che mi ha lasciato.

Queste canzoni non sono facilmente interpretabili. Non si sa chi sia Mehy, citato nella terza stanza, alcuni pensano fosse uno dei figli del faraone Seti I. Ad una lettura attenta, Mehy sembra essere rivale in amore del protagonista maschile.
Forse la bella protagonista femminile era stata chiamata nel palazzo reale, e il cantore innamorato immagina, nella terza stanza, di convincere Mehy ad assumerlo
a palazzo, così da poter stare vicino alla sua amata, da cui era stato separato.
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Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
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