Wislawa Szymborska

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smilla_e_la_neve
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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da smilla_e_la_neve »

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Prima del viaggio

Di lui si dice: spazio.
Facile definirlo con una parola sola,
assai più difficile con molte.

Al tempo stesso vuoto e pieno di ogni cosa?
chiuso ermeticamente, benché aperto,
dato che nulla
può sfuggire a esso?
Dilatato all’infinito?
Ma se è finito,
con cosa, diamine, confina?

Sì, sì, d’accordo. Ma adesso dormi.
È notte e cose più urgenti domani ti aspettano
a pennello per la tua misura definita:
toccare oggetti collocati vicino,
lanciare occhiate a una distanza voluta,
ascoltare voci accessibili all’orecchio.

Be’, e in più questo viaggio da A a B.
Il decollo alle 12.40, ora locale,
e il volo sopra matasse di nuvole locali
lungo una sottile striscia di cielo,
all’infinito una qualunque.

Wisława Szymborska

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Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.


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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da essenze »

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«Gli sono troppo vicina perché mi sogni»

Gli sono troppo vicina perché mi sogni.
Non volo su di lui, non fuggo da lui
sotto le radici degli alberi. Troppo vicina.
Non con la mia voce canta il pesce nella rete.
Non dal mio dito rotola l’anello.
Sono troppo vicina. La grande casa brucia
senza che io chiami aiuto. Troppo vicina
perché la campana suoni appesa al mio capello.
Troppo vicina per entrare come un ospite
dinanzi a cui si scostano i muri.
Mai più morirò così leggera,
così fuori dal corpo, così ignara,
come un tempo nel suo sogno. Troppo,
troppo vicina. Sento il sibilo
e vedo la squama lucente di questa parola,
immobile nell'abbraccio. Lui dorme,
più accessibile ora alla cassiera d’un circo
con un leone, vista una sola volta,
che non a me distesa al suo fianco.
Per lei ora cresce dentro di lui la valle
con foglie rossicce, chiusa da un monte innevato
nell'aria azzurra. Io sono troppo vicina
per cadergli dal cielo. Il mio grido
potrebbe solo svegliarlo. Povera,
limitata alla propria forma,
ed ero betulla, ed ero lucertola,
e uscivo dal passato e dal broccato
cangiando colori delle pelli. E possedevo
il dono di sparire agli occhi stupiti,
ricchezza delle ricchezze. Vicina,
sono troppo vicina perché mi sogni.
Tolgo il braccio da sotto la sua testa,
intorpidito, uno sciame di spilli.
Sulla capocchia d’ognuno, da contare,
sono seduti angeli caduti.

Wislawa Szymborska


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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da essenze »

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Hanno scoperto una nuova stella,
ma non vuol dire che vi sia più luce
è qualcosa che prima mancava.


W. SZYMBORSKA
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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da essenze »

.
Si corrono incontro a braccia spalancate,
esclamano ridendo:

Finalmente! Finalmente!

Entrambi indossano abiti invernali,
cappelli caldi,
sciarpe,
guanti,
scarpe pesanti,
ma solo ai nostri occhi.

Ai loro sono nudi.


Wislawa Szymborska


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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da essenze »

Con uno sguardo mi ha resa più bella,
e io questa bellezza l’ho fatta mia.
Felice, ho inghiottito una stella.
Ho lasciato che mi immaginasse
a somiglianza del mio riflesso
nei suoi occhi. Io ballo, io ballo
nel battito di ali improvvise.
Il tavolo è tavolo, il vino è vino
nel bicchiere che è un bicchiere
e sta lì dritto sul tavolo.
Io invece sono immaginaria,
incredibilmente immaginaria,
immaginaria fino al midollo.
Gli parlo di tutto ciò che vuole:
delle formiche morenti d’amore
sotto la costellazione del soffione.
Gli giuro che una rosa bianca,
se viene spruzzata di vino, canta.
Mi metto a ridere, inclino il capo
con prudenza, come per controllare
un’invenzione. E ballo, ballo
nella pelle stupita, nell’abbraccio
che mi crea.
Eva dalla costola, Venere dall’onda,
Minerva dalla testa di Giove
erano più reali.
Quando lui non mi guarda,
cerco la mia immagine sul muro.
E vedo solo un chiodo, senza il quadro.

Wisława Szymborska
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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da essenze »

Quattro miliardi di uomini su questa terra,
ma la mia immaginazione è uguale a prima.
Se la cava male con i grandi numeri.
Continua a commuoverla la singolarità.

W. Szymborska

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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da essenze »

Il cielo

"Da qui si doveva cominciare: il cielo.
Finestra senza davanzale, telaio, vetri.
Un'apertura e nulla più,
ma spalancata."

Wislawa Szymborska
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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da smilla_e_la_neve »

Piccole Parole

"La Pologne? La Pologne? Deve esserci un freddo terribile, vero?"
mi ha chiesto, e ha tirato un sospiro di sollievo.
Infatti sono saltati fuori tanti di quei paesi che
la cosa migliore è parlare del clima.
"Oh, signora," vorrei risponderle "
i poeti del mio paese scrivono in guanti.
Non dico che non se li tolgano mai;
quando la luna scalda, allora sì.
In strofe composte di grida tonanti, perchè solo
questo penetra attraverso il mugghio della tempesta,
cantano l'esistenza semplice dei pastori di foche.
I classici incidono con ghiaccioli d'inchiostro
su cumuli di neve calpestati.
Gli altri, i decadenti, piangono sul destino
con stelline di neve.
Chi si vuole annegare deve avere una scure per fare
un buco nel ghiaccio.
Oh, signora, mia cara signora!"
E' così che vorrei risponderle.
Ma ho dimenticato come si dice foca in francese.
Non sono sicura del ghiacciolo e del buco nel ghiaccio.
"La Pologne? La Pologne?
Deve esserci un freddo terribile, vero?"
"Pas du tout" rispondo glacialmente.

Wisława Szymborska

(dalla raccolta "La gioia di scrivere)
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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da smilla_e_la_neve »

Potevo essere me stessa
ma senza stupore,
e ciò vorrebbe dire,
qualcuno di completamente diverso.

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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da essenze »

«Nulla è cambiato.
Il corpo trema, come tremava
prima e dopo la fondazione di Roma,
nel ventesimo secolo prima e dopo Cristo,
le torture c’erano, e ci sono, solo la terra è più piccola
e qualunque cosa accada, è come dietro la porta»

Wisława Szymborska
(da "Torture”, Elogio dei sogni, 2011)
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