Wislawa Szymborska

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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da essenze »

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La fiera dei miracoli

Un miracolo comune:
l’accadere di molti miracoli comuni.
Un miracolo normale:
l’abbaiare di cani invisibili
nel silenzio della notte.
Un miracolo fra tanti:
una piccola nuvola svolazzante,
che riesce a nascondere una grande pesante luna.
Più miracoli in uno:
un ontano riflesso sull’acqua
e che sia girato da destra a sinistra,
e che cresca con la chioma in giù,
e non raggiunga affatto il fondo
benché l’acqua sia poco profonda.
Un miracolo all’ordine del giorno:
venti abbastanza deboli e moderati,
impetuosi durante le tempeste.
Un miracolo alla buona:
le mucche sono mucche.
Un altro non peggiore:
proprio questo frutteto
proprio da questo nocciolo.
Un miracolo senza frac nero e cilindro:
bianchi colombi che si alzano in volo.
Un miracolo – e come chiamarlo altrimenti:
oggi il sole è sorto alle 3,14 e tramonterà alle 20.01.
Un miracolo che non stupisce quanto dovrebbe:
la mano ha in verità meno di sei dita, però più di quattro.
Un miracolo, basta guardarsi intorno: il mondo onnipresente.
Un miracolo supplementare, come ogni cosa:
l’inimmaginabile è immaginabile.

Wislawa Szymborska

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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Re: Wislawa Szymborska

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Chiedo scusa

Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità.
Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.
Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.
Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria.
Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante.
Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo.
Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.
Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito.
Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto.
Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino.
Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.
Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d’acqua.
E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia,
immobile, con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto,
assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato.
Chiedo scusa all’albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo.
Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte.
Verità, non prestarmi troppa attenzione.
Serietà, sii magnanima con me.
Sopporta, mistero dell’esistenza, se tiro via fili dal tuo strascico.
Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque.
Chiedo scusa a tutti se non so essere ognuno e ognuna.
So che finchè vivo niente mi giustifica,
perché io stessa mi sono d’ostacolo.
Non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche,
E poi fatico per farle sembrare leggere.

Wisława Szymborska

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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da essenze »

Prospettiva (da "Due punti")

Si sono incrociati come estranei,
senza un gesto o una parola,
lei diretta al negozio, lui alla sua auto.
Forse smarriti, O distratti, O immemori
Di essersi, per un breve attimo, amati per sempre.
D'altronde nessuna garanzia che fossero loro.
Sì, forse, da lontano, ma da vicino niente affatto.
Li ho visti dalla finestra
E chi guarda dall'alto sbaglia più facilmente.
Lei è sparita dietro la porta a vetri,
lui si è messo al volante
ed è partito in fretta.
Cioè, come se nulla fosse accaduto,
anche se è accaduto.
E io, solo per un istante
Certa di quel che ho visto,
cerco di persuadere Voi, Lettori,
con brevi versi occasionali
quanto triste è stato.

Wislawa Szymborska
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Re: Wislawa Szymborska

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Ritratto di donna

Deve essere a scelta.
Cambiare, purché niente cambi.
È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi,
neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.
Dorme con lui come la prima venuta, l'unica al mondo.

Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
Ingenua, ma ottima consigliera.
Debole, ma sosterrà.
Non ha la testa sulle spalle, però l'avrà.
Legge Jaspers e le riviste femminili.
Non sa a che serva questa vite, e costruirà un ponte.
Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.

Tiene nelle mani un passero con l'ala spezzata,
soldi suoi per un viaggio lungo e lontano,
una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.

Dove è che corre, non sarà stanca?
Ma no, solo un poco, molto, non importa.
O lo ama o si è intestardita.
Nel bene, nel male, e per l'amor del cielo!

Wislawa Szymborska

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Re: Wislawa Szymborska

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I nostri cuori splendono nell’oscurità

Eccoci qui distesi, amanti nudi,
belli per noi – ed è quanto basta -
solo di foglie di palpebre coperti,
sprofondati nella notte vasta.

Ma già sanno di noi, già sanno
queste spoglie pareti, queste tende,
ombre sagaci sulle sedie stanno
e il tacere del tavolo è eloquente.

E sanno i bicchieri perché sul fondo
il tè avanzato si raffredda.
Swift ormai non può certo far conto
che questa notte qualcuno lo legga.

E gli uccelli? Non illuderti per niente:
ieri li ho visti scrivere volando
con arroganza e apertamente
quel nome con cui ti sto chiamando.

E gli alberi? Qual è il significato
del loro incessante bisbigliare?
Dici: il vento forse ne è informato.
Ma di noi come ha potuto sapere?

Dalla finestra è entrata una falena,
e con le sue piccole ali pelose
atterra e decolla di gran lena,
fruscia sul nostro capo senza posa.

Forse l’insetto è meglio dotato
di vista acuta e vede più in là?
Io non ho intuito, né tu indovinato
che i nostri cuori splendono nell’oscurità.

Wislawa Szymborska

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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da essenze »

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Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare
domande, senza stupirmi di niente.
Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.
Inspirazione, espirazione, un passo
dopo l’altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.
Il mondo avrebbe potuto essere preso per
un mondo folle, e io l’ho preso solo per uso ordinario.
Nessun come e perché -
e da dove è saltato fuori uno così -
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.
Ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro
(e qui un paragone che mi è mancato).
Uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito ristretto d’un batter d’occhio.
Su un tavolo più giovane, da una mano d’un giorno
più giovane, il pane di ieri era tagliato diversamente.
Le nuvole erano come non mai e la pioggia era come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.
La terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.
E’ durato 24 ore buone. 1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione. Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.

( Wislawa Szymborska )
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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da essenze »

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Dove mi ero rintanata,
dove mi ero cacciata -
niente male come scherzetto
perdermi di vista così.

W. Szymborska
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Silesia
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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da Silesia »

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"Tutto, una parola sfrontata e gonfia di boria.
Andrebbe scritta fra virgolette.
Finge di non tralasciare nulla, di concentrare,
includere, contenere e avere.
E invece è soltanto un brandello di bufera."

Wislawa Szymborska


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Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
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smilla_e_la_neve
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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da smilla_e_la_neve »

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“E almeno per una volta
inciampare in una pietra,
bagnarsi in qualche pioggia,
perdere le chiavi tra l’erba;
e seguire con gli occhi una scintilla di vento;
e persistere nel non sapere
qualcosa d’importante.”

W. Szymborska

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Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.


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Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione.
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smilla_e_la_neve
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Re: Wislawa Szymborska

Messaggio da leggere da smilla_e_la_neve »

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Sono entrambi convinti che un sentimento improvviso li unì.
E’ bella una tale certezza ma l’incertezza è più bella.
Non conoscendosi prima, credono che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi dove da molto tempo potevano incrociarsi?
Vorrei chiedere loro se non ricordano- una volta un faccia a faccia forse in una porta girevole?
uno scusi nella ressa?
un ha sbagliato numero nella cornetta? -ma conosco la risposta. No, non ricordano.
Li stupirebbe molto sapere che già da parecchio il caso stava giocando con loro.
Non ancora del tutto pronto a mutarsi per loro in destino, li avvicinava e allontanava,
tagliava loro la strada e soffocando un risolino si scansava con un salto.
Vi furono segni, segnali, che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa o il martedì scorso una fogliolina volò via da una spalla a un’altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa fu raccolto.
Chissà, forse già la palla tra i cespugli dell’infanzia ?
Vi furono maniglie e campanelli su cui anzitempo un tocco si posava su un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno, Subito confuso al risveglio.
Ogni inizio infatti è solo un seguito e il libro degli eventi è sempre aperto a metà.


(Wislawa Szymborska - "Amore a prima vista")
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Se non puoi essere il sole, sii una stella.
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