Di altre so che si mostrano meno rigide,
amando meno ciò che tu sembri amare.
Spensano tutte lacrime e preghiere care:
tu, aspre risate e ironie gelide.
Così sfuggi l’attenzione che ti ho dato,
con tal perizia il mio inganno tessi,
che, se gelato il cuore m’avessi,
di certo, adorata, più ardore avrei mostrato.
Ti guardo: cieca al mio sguardo diventi ...
ti parlo - e con che fuoco si leva il mio canto! -
Invano ...ti fingi sorda alle mie frasi vanenti ...
Sorda: e non senti il mio amaro pianto!
Cieca: e non vedi la pena che porti nei venti,
l’antica pena che doleva tanto!
Olavo Bilac