Olavo Bilac

[essenze]

Va a passeggio, male nasce il giorno

Va a passeggio, male nasce il giorno,
bella, nelle semplici vesti vaporose;
e mostra le rose del giardino, le rose
che fresche e pure si fanno intorno.
Passa. E tutto il giardino, poiché lei passa,
s’adorna. Ci sono linee misteriose
tra le piante, salutandola rispettose ...
E’ come se una silfide passasse!
E la cinge la luce. Strilla il vento nell’erba ...
Si curvano i fiori tremuli ...La turba
di tutti gli uccelli viene a salutarla in coro ...
E se ne va, dando al sole il tenue viso,
agli uccelli dando lo sguardo, al vento l’oro
dei capelli e ai fiori il bianco sorriso ...

Olavo Bilac

[essenze]

Guardami! Il tuo sguardo sereno e blando

Guardami! Il tuo sguardo sereno e blando
mi entra nel petto come un lungo rio
di onde d’oro e di luce, limpido, penetrando
l’ermo d’un bosco tenebroso e senza via.
Parlami! In fasci vagabondi, quando
parli, per calde notti d’estate e d’alchimia,
le stelle s’accendono, radiando,
in alto, seminando nei cieli la loro scia.
Così guardami! Così parlami! Nel pianto
adesso, adesso con premura piena,
in scintille di fuoco apri questa pupilla ...
E intanto che ardo nella sua luce, intanto
che nel suo splendore avvampo, una sirena
singulta e canta in questa voce tranquilla!

Olavo Bilac

[essenze]

So che un giorno non c’è

A mia madre

So che un giorno non c’è (ed è bastante
per questa nostalgia, madre!), in cui al tuo lato
sentirmi, non giudicare la mia ombra errante,
passo passo seguendo il tuo volto amato.
- Madre mia! Madre mia! – ogni istante
ascolta. Ritorna, di lacrime bagnato,
il volto, che riconosce singhiozzante
la mia voce e il mio passo delicato.
E senti l’alta notte nel tuo letto
la mia anima nella tua anima riposando,
riposando il mio petto sul tuo petto ...
E riempio i tuoi sogni, nei tuoi sogni m’abbaglio,
e apri tremule le tue braccia, piangendo,
affinché stringano le braccia tuo figlio!

Olavo Bilac

[essenze]

Quando ti leggo, i folti scenari animati

A Goethe

Quando ti leggo, i folti scenari animati
dal tuo genio, le pagine e le figure
piene di vita, prosperano sicure
e chiare nei miei occhi spalancati ...
Vedo il cielo, vedo le serre coronate
di gelo, e il sole, che il manto delle foschie
rompe, scaldando le frigide praterie
e illuminando le valli e le carreggiate.
Odo il suono solitario dell’aratro,
e gli usignoli che, alla cima del rovere,
modulano la soave voce alla platea:
e vedo, alla luce tristissima dell’astro
lunare, Ermanno, pallido e assorto, cadere
nel dolce sguardo della bionda Dorotea.

Olavo Bilac

[essenze]

Laura! tu dici che Fabio è offeso

Calderon6

Laura! tu dici che Fabio è offeso
e, prima di sentirsi offeso, innamorato,
cercando la fiamma estinta del passato
a ravvivar le ceneri dell’oblio disceso.
Attenta che lo fa perché fu profligato
dall’amore! ...Credo lo faccia per dispetto:
perché l’amore, una volta lasciato il petto
non torna ed essere quello che è stato.
Non credergli negli occhi né sulla bocca,
benché si possa vedere come impronta
mentite carezze, smentite tristezze ...
perché gentilezze sul broncio, sciocca!
gentilezze possono spuntare; ma sull’onta,
vendette spuntano più che gentilezze.

Olavo Bilac