Poesie di Natale

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Re: Poesie di Natale

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Natale a Regalpetra


- Il vento porta via le orecchie – dice il bidello.

Dalle vetrate vedo gli alberi piegati come nello slancio di una corsa.

I ragazzi battono i piedi, si soffiano sulle mani cariche di geloni.

L’aula ha quattro grandi vetrate: damascate di gelo, tintinnano per il vento come le sonagliere di un mulo.

Come al solito, in una paginetta di diario, i ragazzi mi raccontano come hanno passato il giorno di Natale:

tutti hanno giuocato a carte, a scopa, sette e mezzo e ti-vitti (ti ho visto :un gioco che non consente la minima distrazione); sono andati alla messa di mezzanotte, hanno mangiato il cappone e sono andati al cinematografo.

Qualcuno afferma di aver studiato dall’alba, dopo la messa, fino a mezzogiorno; ma è menzogna evidente.

In complesso tutti hanno fatto le stesse cose; ma qualcuno le racconta con aria di antica cronaca:”La notte di Natale l’ho passata alle carte, poi andai alla Matrice che era piena di gente e tutta luminaria, e alle ore sei fu la nascita di Gesù”.

Alcuni hanno scritto, senza consapevole amarezza, amarissime cose:

“Nel giorno di Natale ho giocato alle carte e ho vinto quattrocento lire e con questo denaro prima di tutto compravo i quaderni e la penna e con quelli che restano sono andato al cinema e ho pagato il biglietto a mio padre per non spendere i suoi denari e lui lì dentro mi ha comprato sei caramelle e gazosa”.

Il ragazzo si è sentito felice, ha fatto da amico a suo padre Pagandogli il biglietto del cinema…

Ha fatto un buon Natale. Ma il suo Natale io l’avrei voluto diverso, più spensierato.

“La mattina del Santo Natale – scrive un altro – mia madre mi ha fatto trovare l’acqua calda per lavarmi tutto”.

La giornata di festa non gli ha portato nient’altro di così bello. Dopo che si è lavato e asciugato e vestito, è uscito con suo padre “per fare la spesa”. Poi ha mangiato il riso col brodo e il cappone.

“E così ho passato il Santo Natale”.


(di Leonardo Sciascia)

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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Re: Poesie di Natale

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Platani di Natale

Dove sono i bambini
che non hanno l'albero di Natale
con la neve d'argento, i lumini e i frutti di cioccolata?
Presto, adunata, si va sul Pianeta degli alberi di Natale,
io so dove sta.
Qui gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.
Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale
sono platani di Natale.

di Gianni Rodari

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Re: Poesie di Natale

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La stella di Natale

Era pieno inverno.
Soffiava il vento nella steppa.
E aveva freddo il neonato nella grotta
nel pendio della collina.
L'alito del bue lo riscaldava.
Animali domestici
stavano nella grotta,
nella culla vagava un tiepido vapore...
E lì accanto, mai vista sino allora
più modesta di un lucignolo
alla finestrella d'un capanno,
traluceva una stella sulla
strada di Betlemme.

Boris Pasternak


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Re: Poesie di Natale

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Bambino Gesù asciuga le lacrime dei fanciulli !
Accarezza il malato e l'anziano !
Spinge gli uomini a deporre le armi
e a stringersi in un universale abbraccio di Pace

Giovanni Paolo II

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Silesia
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Re: Poesie di Natale

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Il Mistero di Natale


La Luce guardò in basso
e vide le Tenebre:
"Là voglio andare"
disse la Luce.

La Pace guardò in basso
e vide la Guerra:
"Là voglio andare"
disse la Pace.

L'Amore guardò in basso
e vide l'Odio:
"Là voglio andare"
disse l'Amore.

Così apparve la Luce
e risplendette.
Così apparve la Pace
e offrì riposo.
Così apparve l'Amore
e portò vita;
questo è il mistero del Natale.

(si Bernice L. Hausman)

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Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
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Re: Poesie di Natale

Messaggio da leggere da Silesia »

Oh, generoso Natale di sempre!
Un mitico bambino
che viene qui nel mondo
e allarga le braccia
per il nostro dolore.
Non crescere, bambino,
generoso poeta
che un giorno tutti chiameranno Gesù.
Per ora sei soltanto
un magico bambino
che ride della vita
e non sa mentire.

Alda Merini
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Re: Poesie di Natale

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Dove sono i bambini che non hanno
l’albero di Natale
con la neve d’argento, i lumini
e i frutti di cioccolata?
Presto, presto, adunata, si va
nel pianeta degli alberi di Natale,
io so dove sta.

(Gianni Rodari)

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