Marc Chagall

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smilla_e_la_neve
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Re: Marc Chagall

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Le cinque tele che illustrano il Cantico dei Cantici offrono cinque variazioni sull'unico tema dell'amore.
Il Messaggio biblico si articola in cinque grandi dipinti ispirati a uno dei testi più singolari dell'Antico Testamento, il Cantico dei Cantici, che esprime gli amore di uno sposo per una sposa. Le cinque versioni sono altrettante variazioni su questo tema: corpi femminili cullati da un felice ricordo, spose abbandonate tra cielo e terra, amanti che si richiamano, si separano ed infine si ricongiungono. Su un cavallo alato planano sopra una città che è Gerusalemme ( nei Cantici II, IV e V ) Vitebsk, la città natale ( nei Cantici III e V ) o Saint Paul de Vence, sua patria di adozione ( nel Cantico III ). Tutto l'universo creativo ed ideale di Chagall si riflette in questa serie, che celebra l'amore come religione universale, come principio della creazione del mondo e dell'opera d'arte: "La peinture, la couleur, ne sont-elles pas inspirées par l'amour?" Marc Chagall .

Il Cantico dei Cantici II ha un unico motivo ingrandito: l'albero inclinato appare come una palma sulla quale riposa l’amata (che per la posa ricorda la Venere di Giorgione).

Sulla città di Gerusalemme uno spicchio di luna suggerisce la notte . Vicino al re David, alato come un angelo, sopra al trono di Salomone, un albero rovesciato sottolinea il carattere onirico del quadro.

La sfumatura di colore scelta è il rosa sensuale della carne, che tende al bianco per illuminare il corpo dell’amata . Le linee sinuose del quadro evocano il letto di foglie sul quale essa riposa, leggera e vaporosa per suggerire l’aria nella quale l’albero sembra ondeggiare.
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Questo quadro ha una trama di cerchi che si intersecano e sono attraversati da linee oblique ed orizzontali, il tutto a raccontare una coppia di sposi. Nel cielo in cui sono celebrate le nozze due personaggi sorreggono un baldacchino, secondo la tradizione ebraica, mentre un angelo reca un cadeliere acceso. Nel quadro è possibile trovare anche l’itinerario personale di Chagall nel momento in cui dipinge il messaggio biblico: sono infatti presenti sia Vence, dentro alle mura di cinta, raccolta attorno alla cattedrale, e Vitebsk con la chiesa ortodossa e le sue casette. L'acrobata che cammina sulle mani, in alto a destra, evoca il circo, tema ricorrente nella pittura di Chagall.
Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.


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Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione.
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Chagall : La sposa dai due volti - 1927
Risalente al secondo periodo francese, questa tela si distacca decisamente dalle precedenti opere russe: a colpo d'occhio si nota una nuova fluidità del colore, che vince sui contorni delel figure e gli spazi delimitati, ed espandendosi con morbidezza, dà origine a un continuo movimento cromatico.

Il soggetto è una sposa bifronte che occupa gran parte della tela, vestita con un abito bianco puntinato di rosso e un corpetto carminio; sul capo una corona di fiori regge un lungo velo che cade sul secondo volto rendendolo evanescente; la sposa ha in mano un mazzo di fiori e un ventaglio, al collo una collana di perle la cui curva è ripresa e ampliata dalla scollatura dell'abito, profonda e mostrante il seno.

Il viso due volte sorridente amplia il campo visivo della sposa, che osserva ciò che accade da ogni parte; davanti a lei, oltre il mazzo di fiori, nell'atmosfera blu, un trio di musicisti klezmer suona mentre una capra bianca si alza sulle zampre posteriori e, più in basso, una figura femminile osserva la scena impassibile e con le mani sui fianchi; dietro il suo sguardo si perde nell'osservazione estatica del chiarore lunare, mentre un cavallo bianco sembra intento a osservare la capra al di là del corpo della sposa.

I colori dominanti sono il blu dello sfondo, un magico notturno, il bianco dell'abito, del volto e della luce lunare, e il rosso dei fiori e del corpetto; questi tre colori sono simboli del carattere della figura bicefala, spirituale e luminosa e insieme sensuale.

Il motivo dell'essere bicefalo nasce dalla compresenza di significati opposti tra loro, che convivono nella completezza di questa figura sovrannaturale.

Un Giano bifronte al femminile, quindi, che affonda le sue origini dell'antico mito greco di Cerere, dea dell'abbondanza e della felicità domestica. ( Mar L8v )
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"Mio padre aveva gli occhi azzurri, ma le sue mani erano piene di calli. Egli lavorava, pregava e taceva. Osservai le mie mani. Erano troppo delicate... Dovevo cercare un'occupazione che non mi costringesse a voltare le spalle al cielo ed alle stelle e che mi consentisse di trovare il senso della mia vita".

Marc Chagall
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L'ebreo rosso, San Pietroburgo, Museo di Stato
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Re: Marc Chagall

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Marc Chagall, Saint Jean Cap-Ferrat, 1949, collezione privata
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Marc Chagall, Abramo e i tre angeli, 1940-1950, collezione privata
Nel 1931, Marc Chagall si reca in Palestina. È un viaggio alla ricerca delle radici della sua esistenza di ebreo russo. In mostra le opere della Palestina verranno esposte accanto alle tavole della Bibbia realizzate per l’editore Tériade, nell’unica copia acquerellata donata alla figlia. Tra i grandi dipinti degli ultimi anni, oltre ai soggetti biblici verranno esposte alcune immagini della crocifissione del Cristo vestito in panni ebraici, a simboleggiare nella sua figura l’unicità dell’umanità sofferente.
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Marc Chagall, Il leone è invecchiato, Acquaforte

Lui, che era un tempo il re della foresta,
ora è fiacco, intristito, malandato.
Dell’antico valore non gli resta
che la memoria. I sudditi in rivolta,
senza rispetto per la sua maestà,
si presentano a lui uno alla volta
per infierire sulla sua tarda età.
Il cavallo gli dà una zoccolata,
lo azzanna il lupo, e persino il bue
si avventa per mollargli una cornata.
Il povero leone, indebolito,
non ce la fa nemmeno più a ruggire
e aspetta, rassegnato, di morire.
Ma nel vedere l’asino accostarsi,
«No, questo è troppo! — dice con orgoglio.
— Passi il morire, ma non sentendo un raglio!»
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Re: Marc Chagall

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Mia soltanto è la patria della mia anima.
Vi posso entrare senza passaporto e mi sento a casa;
essa vede la mia tristezza e la mia solitudine ma non vi sono case:
furono distrutte durante la mia infanzia, i loro inquilini volano
ora nell'aria in cerca di una casa, vivono nella mia anima.
Ci fu un tempo in cui avevo due teste,
vi fu un tempo in cui questi volti erano bagnati dalla rugiada
dell'amore e disciolti come profumo di rosa.
Ora mi sembra che anche quando indietreggio avanzo verso
un'ampia porta, oltre la porta ci sono ampie distese di pareti,
rombi di tuoni smorzati e lampi spezzati riposano.
Mia soltanto è la patria della mia anima.

(Marc Chagall)
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Re: Marc Chagall

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by Marc Chagall - birthday - (1915)
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Compleanno è un dipinto di cm 81 x 100 realizzato nel 1915 dal pittore Marc Chagall, con la tecnica ad olio su cartone.

È conservato al Museum of Modern Art di New York.

L'opera fa parte della serie di dipinti che inneggiano l'amore dell'artista per la prima moglie.
Bella, nel suo libro, raconta che, mentre decorava la stanza con dei fiori per il compleanno del marito, Chagall le chiese di fermarsi perché voleva ritrarla.
L'immagine è caratterizzata dai due sposi sospesi nell'aria e l'artista che, per baciare la moglie, assume un'angolazione impossibile.
Chagall dipinge minuziosamente ogni cosa, ad indicare che quando è con la moglie Bella ogni cosa della realtà è perfetta e sembra che lei possa portargli la felicità.
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Re: Marc Chagall

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Marc Chagall
Blu lovers (1914)
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Re: Marc Chagall

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Marc Chagall
La casa blu (1917)

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