Filosofia del profumo

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Filosofia del profumo

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"Gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi ai profumi. Poiché il profumo è fratello del respiro. Con esso penetrava gli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere. E il profumo scendeva in loro, direttamente al cuore e là distingueva categoricamente la simpatia dal disprezzo, il disgusto dal piacere, l'amore dall'odio. Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini."

"Ognuno rincorre i profumi che ha imparato a riconoscere ed ha sensazioni ed emozioni specie da quelli, perche' ricordano qualcosa magari inconsciamente. Piu' ampia sara' la nostra conoscenza in tal senso, piu' vasta e piu' facile sara' la conoscenza delle persone e del mondo..."


Profumo ( das Parfum) - Patrick Suskind

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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Re: Filosofia del profumo

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La gente puzzava di sudore e di vestiti non lavati; dalle bocche veniva un puzzo di formaggio vecchio e latte acido e malattie tumorali. Puzzavano i fiumi, puzzavano le piazze, puzzavano le chiese, c’era puzzo sotto i ponti e nei palazzi. Il contadino puzzava come il prete, l’apprendista come la moglie del maestro, puzzava tutta la nobiltà, perfino il re puzzava, puzzava come un animale feroce, e la regina come una vecchia capra, sia d’estate che d’inverno.”

(P. Süskind, Il profumo).
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Re: Filosofia del profumo

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Il profumo, l'odore del corpo, è una delle cose più democratiche esistenti al mondo; tutti puzziamo, tutti odoriamo, anzi, tutto odora e ognuno ha un suo odore naturale.
Ma se dovessimo descrivere un profumo di persona abbiamo le parole giuste?
Anche Suskind ha dovuto trarre un paragone con altri oggetti, perchè non si può descrivere un profumo. lo si può solo sentire, odorare, pensarci sopra o averne nausea.
Il profumo, di sensazioni, come un colore, tramite gli occhi, ne crea altri.
Provate a descrivere il colore rosso, io non ci riesco, però lo conosco, so che mi piace, è il mio colore preferito (insieme al verde) ma non so descrivervelo.
Colore e profumo, due termini di cui non se ne può parlare, ma allora come " sentiamo" ciò che ci trasmettono?
Il profumo è una di quelle sensazioni che io chiamo primarie, credo derivante da quella parte del cervello che nelle ere precedenti erano più attive, quelle dell'istinto, dove a un odore veniva associato un comportamento. L'odore della femmina, o del maschio, induceva all'accoppiamento sessuale; l'odore del fumo al pericolo, l''odore di certi animali o vegetali al cibo.
Oggi forse non siamo in grado di percepire tutti questi odori, ma la ragione e l'intelligenza, trasformando il nostro cervello, fanno si che quelli percepiti ci inducano a provare sensazioni.
Una sensazione primaria che ora, nella nostra era moderna, ci fa scatenare sensazioni.

Seneca disse che il miglior profumo è non averne, io non concordo.
Per prima cosa io penso che sia impossibile non avere un profumo, è l'esistenza stessa che è dotata di un odore, l'odore del vivere, della vita stessa.
Il bambino appena nato si attacca al capezzolo della madre perchè ne sente la fragranza, oltre il tatto. Tutti noi siamo ora qui perchè ci siamo aggrappati a quel profumo, che era, ed è, la vita stessa.
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Re: Filosofia del profumo

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Profumo come sentiero del viandante:
Si, un viandante è chi segue una strada ancora sconosciuta e si ferma per brevi momenti presso i giudizi sul mondo, sulle cose, sulle idee.
Le prime sensazioni su una idea sono simili ad un profumo: non la sappiamo descrivere ma ci entra dentro. E' solo questione di pochi secondi, ma basta per farcene un giudizio.
L’uomo è il viandante che sosta per brevi periodi presso dei giudizi, dei sentimenti, delle considerazioni a cui la sua ricerca è approdata (non fosse altro che per considerarli da diversi punti di vista, così da poterli approfondire) – che costituiscono dunque delle mete provvisorie – per poi fare di essi dei punti di partenza verso nuovi territori.

Il profumo crea storie e rimane nelle memorie:
Non esiste una storia raccontata o scritta dove non ci si rifaccia ai profumi. E' come una necessità fisiologica rifarsi all'olfatto per espandere delle sensazioni che solamente visive non renderebbero.
Tutti i termini anche stratti hanno un loro profumo: la libertà, l'amore, il sesso, la prigionia, la bellezza di una donna. L'arte ne è un esempio e quella figurativa ancora di più, dove è possibile associare immagini a profumi per arrivare al soggetto.
Le storie raccontatte possono partire o arrivare a un sogno; spesso nei nostri sogni sono coltivati anche gli odori sotto forma di immaginazione.

Credo dunque che il profumo sia il nostro vestito primario, percepibile dalle persone intorno a noi ma anche percepibile dentro la nostra anima. Noi non sentiamo il nostro odore, ma buona parte della nostra anima ne conserva l'essenza, che sia come ricordo, come progetto, come sentiero di un viandante.
Il nostro profumo è anche la nostra melodia, ciò che cantiamo agli altri, il nostro modo di sorprendere e creare interesse, perchè un buon profumo sorprenderà prima di toccare il nostro cuore e, lentamente, la nostra anima. Da quel momento, si donerà, evolvendo e svelando tutte le note arrivando a quelle finali.

Forse quel sentiero del viandante si alimenta dei profumi e delle sensazioni che via via ogni anima incontrata trasmetterà, creando sulla sua pelle quella alchimia particolare che io chiamo
Il Profumo del nostro Essere



http://www.logosnellanebbia.org/2011/09 ... ofumo.html
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Re: Filosofia del profumo

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“Profumo, pellicce, biancheria fine, gioielli:
lussuosa arroganza di un mondo dove non c'è posto per la morte;
ma essa restava in agguato dietro quella facciata, nel segreto
grigiastro delle cliniche, degli ospedali, delle camere chiuse."

Simone de Beauvoir

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Re: Filosofia del profumo

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Ricordo i nomi che da bambino davo alle erbe e ai fiori nascosti. Ricordo dove si trova il rospo e a che ora si svegliano d’estate gli uccelli – e l’odore degli alberi e delle stagioni – che aspetto aveva la gente e come camminava; ricordo anche il loro odore.
La memoria degli odori è molto tenace.

(John Steinbeck)
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