Storia del profumo

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Storia del profumo

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Ecco che effluvi profumati ci portano oltre il tempo
e questo viaggio può condurci ai confini della civiltà.
La storia del profumo si coniuga con quella dell'umanità:
moneta di scambio, protezione contro la malattia,
pozione dalle virtù divine, messaggio galante.
In ogni epoca il profumo è testimone di una società
e ci ragguaglia notevolmente sul suo senso del commercio,
della medicina, del sacro e della sensualità.
Un mondo senza profumo sarebbe un mondo senza storia

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Nelle civiltà antiche, dall'Egitto alla Grecia, i "profumi" non esistevano in quanto tali.
Fiori, piante aromatiche e resine: all'inizio sono le materie prime grezze
che vengono destinate al culto degli dei.
Con il passare del tempo l'uso delle sostanze odorose si intensifica e i supporti evolvono rapidamente:
suffumigi, olii, balsami, liquori fermentati.
Ricche o povere gli antichi le utilizzano nello sforzo di avvicinarsi al divino:
il profumo esalta la bellezza e la potenza degli dei.
Prima che la decadenza trascini il profumo nel suo corteo di orge,
eleva spiritualmente il corpo e lo guarisce dai suoi mali.
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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Re: Storia del profumo

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Nel Medioevo le piante proteggono dalle epidemie mentre i profumi venuti dall'Oriente si mescolano ai piaceri della carne.
La Chiesa condanna gli alchimisti.

Nel Medioevo le crociate importano dall'Oriente materie prime e tecniche del profumo. Al seguito dei Cinesi e degli Arabi, gli alchimisti d'Europa scoprono l'alcol etilico e la distillazione. Dopo i viaggi di Marco Polo, inevitabilmente, il commercio delle spezie s'intensifica. I profumi, si crede, disinfettano e proteggono dalle epidemie: i ricchi portano bocce da profumo piene di muschio, d'ambra o di resine aromatiche. L'uso del profumo accompagna la nascita di un certo stile di vita. I poeti cantano liricamente la femminilità. Nonostante gli avvertimenti della Chiesa, gli uomini galanti e le loro dame assaporano i piaceri della carne nella sensualità dei bagni profumati.
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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Re: Storia del profumo

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Durante il Rinascimento, regine e cortigiane si disputano le ricette dei primi chimici italiani e scoprono le materie prime d'Asia e d'America.

Il Rinascimento propone una nuova visione del mondo. Architetti, ingegneri, artisti e letterati viaggiano in Europa. E' l'età d'oro del mecenatismo e dell'arte. Dopo le ricette alchemiche, appaiono i primi trattati di chimica. Vasco de Gama, Cristoforo Colombo, Magellano, i grandi esploratori portano nuove materie prime dall'America e dall'India: cacao, vaniglia, balsamo del Perù, tabacco, pepe, chiodi di garofano, cardamomo.
A corte, cortigiane e donne di potere rivaleggiano in segreti di bellezza … e di veleni.
Venuti dalla Spagna e soprattutto dall'Italia con i Medici, i profumieri stranieri si stabiliscono a Parigi e i guanti profumati invadono la Francia.

Epoca classica 1600 - 1700

Versailles risplende e impone la sua moda e i suoi costumi. In quattro anni il re Sole non ha fatto che un solo bagno! Regna la sporcizia, donne e uomini usano e abusano di profumi e di cosmetici. Il parlamento autorizza i maestri guantai a prendere il titolo di profumieri, poi di "poudriers". Montpellier e Grasse si disputano la coltivazione delle erbe medicinali e dei fiori, garofani, violette, lavanda, gelsomini, rose e tuberose.
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Re: Storia del profumo

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Secolo dei Lumi 1700 - 1789

Pettinatura, fards e profumi: nel secolo dei Lumi la donna segue con ricercatezza i codici della seduzione e scopre la tirannia della moda.

La corte di Luigi XV è detta "la corte profumata" e vi è d'obbligo usare un profumo diverso ogni giorno. Vi si utilizzano anche aceti da toilette. Spensieratezza e feste galanti, Maria Antonietta folleggia. Le pubblicazioni fissano i canoni dell'eleganza femminile che sono seguiti alla lettera. Si riscopre l'igiene e i gusti olfattivi evolvono verso profumi più delicati che fanno la fortuna delle prime grandi case parigine. I chimici di Grasse prosperano e migliorano enormemente le tecniche dell'enfleurage e della distillazione.
A Colonia, Jean-Antoine Farina lancia l'acqua di Colonia.


EPOCA NAPOLEONICA 1789 - 1860

Dopo gli eccessi del Direttorio e dell'Impero, la donna-fiore dell'epoca romantica cerca un profumo delicato che suggerisca la sua personalità.

1789. L'odore della polvere … da sparo si espande con la Rivoluzione francese. I profumi sono disprezzati. Ritornano in auge sotto il Consolato e l'Impero. L'imperatrice Giuseppina dilapida un vero patrimonio in profumi esotici e Napoleone eccede nell'uso di frizioni di acqua di Colonia. Gli igienisti inglesi rilanciano il gusto dei bagni profumati. Durante l'epoca romantica le donne smettono di usare i fards e i profumi violenti. Pallide, si abbandonano ai languori, un fazzoletto delicatamente profumato in mano.
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Re: Storia del profumo

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PROFUMERIA MODERNA 1860 - 1900


Alla fine del XIX secolo si organizzano, intorno alle donne della borghesia, il commercio e l'industria dei profumi. Nascita dei primi prodotti di sintesi.

Dopo una breve ed esagerata infatuazione per il vétiver e il patchouli durante il secondo impero, la seconda metà del XIX secolo è caratterizzata dal trionfo della borghesia e dalla nascita del buon gusto olfattivo. Fiorisce il commercio di lusso, poco a poco la profumeria si configura come un'arte. Cumarina, eliotropina, vanillina, ionone e prime aldeidi … la chimica di sintesi e le sue note inedite provocano una rivoluzione olfattiva. E' la nascita della profumeria moderna.
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Re: Storia del profumo

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I primi ad usare i profumi nei loro rituali sembra siano stati gli antichi egizi. Nelle tombe dei faraoni, gli archeologi hanno rinvenuto contenitori di legno, pietra ed alabastro. Mentre alcuni di questi contenitori avevano forme semplici, altre erano delle sculture raffiguranti animali e persone. L’uso del vetro risale invece al 15 secolo A.C. Di questo materiale erano fatte le boccette dal collo lungo e stretto, e dai colori accesi, degli antichi palestinesi. Queste bottiglie erano però riservate solo alle classi ricche. Gli antichi Greci, invece, utilizzavano soprattutto vasi a forma di animali dipinti a mano, mentre gli antichi Romani ricavavano i flaconi dalle pietre preziose.
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Le bottiglie di vetro tornarono in auge a Venezia durante il Rinascimento, quando i maestri vetrai cominciarono a crearne di pregiate, con forme e decorazioni particolari. Il resto dell’Europa ne seguì presto l’esempio. Dall’Inghilterra, vennero poi esportate in America. La popolarità del vetro conobbe un declino nel diciottesimo secolo, quando, grazie ai cinesi, il segreto della lavorazione della porcellana venne diffuso in Europa. In questo periodo, i flaconi dei profumi erano considerati degli oggetti decorativi. Finemente decorati con motivi floreali, di animali o di persone, questi flaconi avevano spesso delle forme particolari ed erano delle vere e proprie opere d’arte.

Fino a questo momento, solo le classi agiate potevano permettersi di acquistare profumi, ma le cose cambiano con l’avvento della rivoluzione industriale. I profumi cominciarono ad essere formulati con ingredienti sintetici e racchiusi in semplici confezioni prodotte in serie, che venivano acquistate dalla benestante borghesia emergente. Verso la fine del secolo, però, contro la banalità degli oggetti prodotti in serie, si sviluppò un nuovo movimento artistico, L’Art Nouveau. Questo nuovo stile influenzò anche le confezioni dei profumi, che venivano ora decorati con motivi floreali e dettagli in oro. In questo periodo, i produttori di profumi collaborarono con quelli dei cristalli, come Baccarat e Lalique, per creare dei flaconi pregiati.

http://www.tentazionebenessere.it/levol ... i-profumi/
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Re: Storia del profumo

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Questo stile troppo elaborato non piaceva però a Coco Chanel. Quando Chanel n.5 uscì nel 1921, la sua bottiglia era rivoluzionaria nella sua estrema semplicità. Fu questo stile semplice a prevalere negli anni successivi. Più che a motivi estetici però, ciò era dovuto alla crisi economica che colpì l’America, e il resto del mondo, negli anni ’30. Dobbiamo aspettare la fine della seconda guerra mondiale, quando, grazie a stilisti del calibro di Dior e Nina Ricci, le bottiglie dei profumi tornarono ad essere dei capolavori. Alcune furono create anche da artisti famosi. Salvador Dali, creò, nel 1951, una bottiglia a forma di uomo, con cappello a cilindro e farfallino, per i profumi Marquay. Per Schiapparelli invece il pittore surrealista creò Le Roy Soleil, una bottiglia di cristallo con il tappo a forma di sole.

Al giorno d’oggi, quando centinaia di profumi sono esposti fianco a fianco sugli scaffali delle profumerie, è più importante che mai riuscire a catturare immediatamente l’attenzione dei consumatori. I designer continuano perciò a sbizzarsi, creando flaconi di ogni stile, forma e dimensione. Ma c’è una cosa che li accuma: il vetro. La maggioranza delle bottiglie è fatta di questo fragile materiale per una ragione ben precisa: il vetro non reagisce con gli oli profumati e non rischia quindi di cambiare l’odore di una fragranza.

Le bottiglie dei profumi riflettono lo stile dell’epoca in cui furono create. Molte di loro, e in particolare le più elaborate, sono diventate dei veri e propri oggetti da collezione che valgono anche migliaia di dollari! Quindi, quando finite un profumo, non gettate via la bottiglia. Tra qualche decennio, potrebbe valere una piccola fortuna!
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Fonte: http://www.tentazionebenessere.it/levol ... i-profumi/
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