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L'Unesco dichiara il tango patrimonio culturale dell'umanità
DUBAI
Il tango è un patrimonio culturale dell’umanità: lo ha deciso il Comitato Intergovernativo dei Patrimoni intangibili dell’Unesco, che ha adottato anche i canti vedici indiani e il teatro giapponese Kabuki.
Hernan Lombardi, ministro della Cultura del governo regionale di Buenos Aires, si è detto «molto orgoglioso» della decisione dell’Unesco: il tango è infatti nato verso la fine dell’Ottocento nella regione del Rio de la Plata e la sua candidatura è stata presentata congiuntamente dalla capitale argentina e dall’uruguaiana Montevideo.
«Il tango è l’espressione più profonda e vibrante del Rio de la Plata. Emerge da una forte radice culturale e da una storia sociale che è anche vincolata con l’importante immigrazione che popolò la regione nella seconda metà del XX secolo», si legge nel comunicato dell’ambasciata argentina che annuncia la notizia. «Il tango -prosegue la nota- ha conquistato con la sua forza una trascendenza universale».
Il Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco ha selezionato 76 candidature su un totale di 111, presentate da 35 Paesi. Nella lista attuale ci sono 90 iscrizioni.
Oggi la musica di Carlos Gardel e Astor Piazzola viene ballata e cantata non solo in Argentina e in Uruguay ma in tutto il mondo, grazie anche alla sua fusione con l’elettronica e rock suonata da gruppi come Gotan Project o Bajofondo tango club.
Anche in patria il successo, e il “consumo”, del tango crescono di giorno in giorno: ogni anno partecipano al Festival di Buenos Aires più di 200 mila persone, 400 coppie di ballerini provenienti da tutto il mondo competono per aggiudicarsi il “mundial” nella capitale argentina. Le milonghe (tipici locali dove si suona e balla il tango) sono infatti sempre pieni di argentini, ma anche di turisti americani. Proprio il turismo “tanguero” rappresenta uno degli elementi distintivi di questi ultimi anni: fioriscono gli alberghi tematici e il giro d’affari legato al ritmo “rio platense” diventa sempre più importante.
Il tango conserva però la sue essenza di espressione popolare, oltre che di passione: si dice che “sia la sensazione di fare l’amore per il tempo che dura una canzone”.
Il riconoscimento dell’Unesco arriva in questo scenario, fra business e tradizione in cui i giovani giocano un ruolo fondamentale: i gruppi di ragazzi che suonano tango si moltiplicano, oggi sono più di sessanta, quando poco meno di trent’anni fa si contavano sulle dita di una mano.