Mattinata

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Re: Mattinata

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Un angolo di Paradiso
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Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi
(F. Nietzsche)


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Re: Mattinata

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Spiaggia di Mattinata
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IL MONASTERO di S.STEFANO della SPERLONGA (Mattinata )

Non lontano da Mattinata in località Sperlonga su un piccolo altopiano,al centro di due vallate con pareti quasi a strapiombo e ai piedi di una parete rocciosa, sono situati gli ambienti del convento pulsanese di Santo Stefano edificato nel sec. XI sull’area di una necropoli paleocristiana del IV – V secolo. Gli ipogei, in parte distrutti e in parte incorporati nelle fondamenta delle fabbriche, nell’alto Medioevo ospitarono verosimilmente alcuni monaci eremiti basiliani giungendo alla fine a costituire una piccola comunità monastica.
Nei documenti il monastero compare per la prima volta col titolo di S. Stefano in una bolla del 1177 di papa Alessandro III, indirizzata al Priore Antonio di Pulsano. In essa si confermavano tutti i possedimenti della badia dei monaci pulsanesi, tra cui “Monasterium Sancti Stephani quod Matinata consistit cum pertinantiis suis".
In quell'epoca dunque il convento era una dipendenza dell’Abbazia di Pulsano.
Ma nella seconda metà del sec. XII, passò all’Abbazia di Monte Sacro, sempre nell’agro di Mattinata, fondata agli inizi dell’XI secolo. Questa ben presto divenne una delle maggiori potenze monastiche della Capitanata e i suoi monaci usavano trascorrere i rigidi inverni garganici nella più mite valle della Sperlonga, loro dipendenza.

Dopo aver varcato un piccolo accesso, si entra nello spiazzo antistante i due ingressi del monastero. E' proprio su questo ambiente che sono visibili gli avanzi di un basamento formato da tre gradinate con al centro una colonna quadrangolare; su di un lato vi era la statua di Santo Stefano, re di Ungheria.
Si accede alle fabbriche conventuali tramite un portale a tutto sesto, inquadrato da una cornice a mezzo tondo di forma rettangolare (XV-XVI sec); al centro dell'arco doveva esserci una iscrizione mentre, al di sopra e al centro dell'inquadratura, vi è lo stemma dell'ultimo commendatario che fece decorare la chiesa con affreschi e con un magnifico altare in pietra di Monte S. Angelo, con colonne tortili, statue e bassorilievi.
L’annessa chiesa del convento, nucleo forse primitivo attorno al quale è sorto poi l’intero complesso, è di forma rettangolare e misura m 8,30 x 5,65. Negli anni Cinquanta del XX secolo, vi era ancora un altare e, sulle pareti laterali consistenti tracce di affreschi.
Intorno agli anni Sessanta, alcuni arredi scultorei furono messi al sicuro in casa dell’allora Arciprete don Giuseppe Azzarone. In seguito, i bassorilievi raffiguranti l’Eterno Padre, l’Ascensione di Cristo e altre varie statue, hanno trovato una sistemazione più consona sul frontone della chiesa parrocchiale di Mattinata e al suo interno.
Entrando, a sinistra vi è un arco a tutto sesto, in pietra da taglio, che immette in un ambiente utilizzato dal monaco portinaio per la panificazione poichè, sulla parete di fondo, insiste un forno di discrete dimensioni. Dall'arcata monumentale al piccolo chiostro interno si percorre un corridoio coperto da volta a botte. Il chiostro, a forma rettangolare, sulla destra presenta due arcate coperte a tutto sesto ed in pietra da taglio.
A sinistra si apre l'accesso al giardino che presenta un muro in cui sono ricavate 24 nicchiette arcuate, probabilmente sepolture, cosa non insolita in ambienti monastici. Il lato nord-ovest del muro di cinta è dato dalla parete rocciosa della montagna. Su questo lato vi sono, verso nord, i ruderi di due torri di vedetta. Le pareti presentano varie feritoie.
La porta d'accesso alle celle ed al piano superiore è in asse al portale principale: essa è a tutto sesto ed in pietra lavorata. I residui ambienti, salvo alcuni, sono adibiti a ricoveri di mucche e capre; lo stato delle fabbriche è fatiscente.
La chiesetta è di forma rettangolare. Il portale, in pietra da taglio, è del secolo XV. Al centro, in alto sulla facciata, vi è un edicola con arco a tutto sesto che conteneva una pregevolissima statua in pietra del secolo XIV raffigurante Re David che suona la lira, su cui è inciso il XVI versetto del Salmo 50 davidico.
Al di sopra dell'architrave della porta si leggeva un epigrafe distrutta e i cui frammenti sono stati ritrovatinei pressi dei vicini muri a secco. I resti dell'epigrafe, in parte ricostruita, sono oggi nella collezione Sansone di Mattinata.

Oggi il complesso monastico è completamente compromesso e utilizzato anche come ricovero occasionale per il bestiame, anche se molto ci sarebbe ancora da salvare.

( fonti AA.VV - O.Giuffreda)
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Mattinata
Mutevoli panorami e scenari naturali che si aprono allo sguardo incantato del visitatore.
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Re: Mattinata

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Mattinata, FG
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Re: Mattinata

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Non ci si abitua mai a certe bellezze.

"Gargano-Mattinata"
Foto di (Nicola Muscatiello)
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Mattinata
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Silesia
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Re: Mattinata

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A Mattinata in una delle sue strade centrali e precisamente in corso Matino al civico 114 si può trovare la farmacia Sansone che prende il nome dalla famiglia che l'ha sempre gestita. Questa farmacia ha la particolarità di essere anche un museo autorizzato dalla sovrintendenza e custodisce circa 4000 reperti provenienti dalla vicina necropoli sul monte Saraceno del IX a.c. Questo accade perchè il fondatore Matteo Sansone partecipò agli scavi volontariamente contribuendo al ritrovamento del pezzo più importante dei reperti e cioè una stele dauna chiamata appunto Sansone o del mostro, la quale si può ammirare proprio nella farmacia.
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Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
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