Il Piccolo Principe - A. De Saint-Exupéry

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Il Piccolo Principe - A. De Saint-Exupéry

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Il Piccolo Principe
Se pensate che sia un libro per bambini perché giudicate dalla copertina e dalle poche pagine, sappiate che vi sbagliate di grosso! A parte che questo libro ha ottenuto una fama mondiale (è stato tradotto in quasi tutte le lingue del mondo). E' un libro semplice che parla di un fatto realmente accaduto, e di un bambino, che non si capisce se esistesse realmente o se fosse solo frutto di un magnifico sogno.
L'autore Antoine de Saint-Exuperì è anche il protagonista del suo libro; la storia non comincia subito, prima c'è una prefazione nella quale l'autore spiega perché i suoi disegni non sono belli e fatti bene: lui da piccolo aveva la passione di disengare serpenti (normali o che avevano mangiato un elefante), ma, in ogni modo presentasse i suoi disegni i più grandi gli dicevano che aveva rappresentato un cappello. Ma ora, passiamo alla storia vera:
Antoine fu costretto ad atterrare nel bel mezzo del deserto del Sahara per colpa di un guasto subito dal suo aereoplano, e, dato che era solo, soltanto lui poteva cercare di riparare il guasto. Dopo la prima notte, mentre era intento nei propri fatti sentii una vocina dietro di lui che gli chiese di disegnargli una pecora. Questo fu il primo incontro tra il Piccolo Principe e Antoine. Il giovane fece dannare lì er lì l'uomo con la sua insistenza di avere una buona pecora ed evitando sempre gli interrogativi del pilota, ma alla fine tutto si risolse quando Antoine disegnò una cassa: là dentro c'era la pecora per il Piccolo Principe.
Durante il periodo in cui si frequentarono, l'uomo ebbe l'opportunità di scoprire piano piano qualcosa di più sul piccolo forestiero: lui veniva da un piccolo pianeta lontano sul quale aveva tre piccoli vulcani, una sedia per guardare i tramonti e poi un fiore che decise di proteggere sotto una campana di vetro; il ragazzo passava le giornate a guardare un'infinità di tramonti quando era triste, sennò puliva il pianeta dagli arbusti dei Baobab e ; il rapporto tra il giovane e la pianta era piuttosto amaro ma il Principe soddisfaceva sempre ogni richiesta del suo piccolo amico fino a quando un giorno decise di andare via. (Qui si apre una parentesi fatta dall'autore in cui identifica l'asteroide su cui abitava il suo nuovo amico). Il Piccolo Principe viaggerà per vari asteroidi conoscendo persone di vario genere che (secondo me) dovrebbero impersonare "le parti brutte dell'umanità", infatti incontra un superbo Re che subito lo prende come suo sottoposto, un geografo che lo vuole costringere a viaggiare, un vanitoso che voleva solamente esser applaudito e gratificato, un uomo che conta le stelle per possederle senza godersi niente della vita, un ubriacone che beve per dimenticare di bere ed un poveraccio che è costretto ad accendere e spegnere un lumino sul suo pianeta ogni due minuti. Anche se questi personaggi non dovessero personificare i lati brutti dell'uomo, sicuramente possono essere d'insegnamento a tutti.
A questo punto del viaggio il Piccolo Principe finalmente giunge sulla grandissima Terra, sulla quale viene a conoscenza di un serpente, che gli disse che era potentissimo e lo avrebbe potuto portare molto lontano, affermando che ogni persona che lui tocca torno alla terra dalla quale è venuto. Ma al giovane interessava solo sapere dove fossero gli uomini, così continuò a girovagare; si imbattè in un fiore ed in seguito nell'eco che servirono solo a confodergli le idee; finalmente arrivò ad un giardino di rose dove rimase molto deluso perché erano uguali al suo fiore, e pianse perché credeva di non essere importante. E mentre piangeva, conobbe la volpe; essa gli chiese di addomesticarla e così il Piccolo Principe ci provò fino a che riuscì nel suo intento e vide che la volpe pianse al momento in cui doveva andarsene via e gli disse una bella frase "l'essenziale è invisibile agli occhi", così che gli spiegò che la sua rosa è più speciale di tutte le altre che aveva visto perché le aveva dedicato tanto tempo.
In seguito il giovane si imbattè in un controllore a cui ebbe lui l'occasione di insegnare qualcosa della vita ricordandogli che gli unici che godono la vita sono i bambini per il loro modo di comportarsi e attaccarsi alle cose volendogli bene e dandogli importanza. Ebbe anche un "enigmatico" incontro con un venditore che vendeva pillole per calmare la sete (a scopo di risparmiare poco meno di un ora alla settimana); il Principe lasciò l'uomo sconcertato rivelandogli che in quell'ora lui avrebbe camminato adagio verso una fontana.
Così il racconto torna ai due: al Principe e al protagonista che si incamminano alla ricerca di un pozzo. In questo pezzo l'autore paragona il giovane ad un fiore dato che necessita solo di acqua e sole. In quella situazione l'uomo si avvicinò molto al piccolo capendone l'effetiva fragilità, e iniziando a volergli realmente bene.
Raggiunsero un pozzo dove riuscirono ad abbeverarsi. Lì il giovane rivelò ad Antoine che gli uomini si prendono cura di 5000 rose senza trovare quello che cercano; e quello che cercano potrebbe essere trovato in un'unica rosa, però era fondamentale cercare con il CUORE. Al giovane tornò in mente anche che l'aviatore doveva ancora disegnare una museruola alla sua pecora poiché non voleva che brucasse il suo adorato fiore. In quell'occasione l'uomo scoprì che il suo nuovo amico si trovava lì poiché quello era il luogo dove era caduto sulla Terra, e in quel periodo ricorreva anche l'anniversario di quell'avvenimento. Il giovane arrossì soltanto dicendogli di raggiungerlo domani: Antoine doveva tornare a riparare il motore.
Al suo ritorno l'indomani Antoine vide il Piccolo Principe seduto su in muro lamentarsi con chissà chi del fatto che il giorno era giusto, ma il luogo non lo era; avvicinandosi l'uomo scoprì che parlava con il serpente conosciuto un anno prima; il giovane assicurò al rettile anche che quella sera sera si sarebbe fatto trovare al posto giusto, ma la cosa che colpì molto Antoine fu che si assicurò che il veleno del serpente non lo facesse soffrire. L'uomo preoccupato si prese cura del Principe scoprendo che come lui (dato che aveva riparato il motore), sarebbe tornato a casa; Antoine si sentiva sfuggire il ragazzo in un baratro di tristezza, e tutti i suoi tentativi per risollevarlo risultarono inutili. L'ultimo discorso tra i due spezza letteralmente il cuore tanta è la tristezza e la dolcezza che provocano le parole proferite da Antoine e dal giovane. Quella sera Antoine decise di stare insieme al Principe che gli disse di non aver paura: il suo corpo sarebbe morto, ma la sua mente no; il viaggio era troppo lungo e faticoso per portarsi appresso il corpo. E così, il Piccolo Principe iniziò il suo lungo viaggio verso il piccolo asteroide che tanto amava.
Nell'ultimo capitolo Antoine fa vari riflessioni sul suo Piccolo amico che ormai è un ricordo lontano di sei anni; e afferma di non esser mai riuscito a trovare il corpo del giovane.
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Re: Il Piccolo Principe

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Adesso vorrei riportare un passo che penso che tutti dovrebbe leggere (lo disse al Piccolo Principe per consolare Antoine prima di andarsene):
"Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse (si riferisce alle stelle), visto che riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!"
Il Piccolo Principe è un racconto che resta nel cuore, che ho letto tantissime volte (ormai arrivo quasi a conoscerlo a memoria); eppure, ogni volta mi emozino e mi scappa una lacrima durante la lettura. Come non affezionarsi a quel puro bambino che non capiva la mentalità degli adulti? Come non affezionarsi al suo "credo" e alle sue idee, rispettandole?
E' un racconto stupendo, che riassume mille perché in un libro solo: i perché gli uomini vadano sempre di fretta e facciano tante cose senza dedicarsi ad una singola cosa con affetto.

Piccolo Principe, resterai sempre nel mio cuore!
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Antoine De Saint-Exupéry
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Re: Il Piccolo Principe

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Questo è il mio brano preferito:

In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…."
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…"
"Sono la volpe", disse la volpe.
" Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"Ah! scusa ", fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Non sei di queste parti, tu", disse la volpe" che cosa cerchi?"
" Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Gli uomini" disse la volpe" hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso!
Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?"
"No", disse il piccolo principe. " Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
" Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…"
"E' possibile", disse la volpe "capita di tutto sulla terra…"
"Oh! Non è sulla terra", disse il piccolo principe.
La volpe sembrò perplessa:
" Su un altro pianeta?"
" Sì"
" Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?"
" No"
" Questo mi interessa! E delle galline?"
" No"
" Non c'è niente di perfetto", sospirò la volpe.
Ma la volpe ritornò alla sua idea:
" La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita,
sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in
fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però.
Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
" Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…."
Il piccolo principe ritornò l'indomani.
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
" Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
" E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io
mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
" Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
"Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo.
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Re: Il Piccolo Principe

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"Certo che ti farò del male.
Certo che me ne farai.
Certo che ce ne faremo.
Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza.
Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno.
Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza."

(Antoine de Saint-Exupéry)
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smilla_e_la_neve
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Re: Il Piccolo Principe

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Tutti i grandi sono stati bambini una volta.
Ma pochi di essi se ne ricordano.

Antoine De Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe
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Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.


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Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione.
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Re: Il Piccolo Principe

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Mi è sempre piaciuto il deserto.
Ci si siede su una duna di sabbia.
Non si vede nulla.
Non si sente nulla.
E tuttavia qualche cosa risplende nel silenzio.

Piccolo Principe - A. de Saint-Exupéry
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Re: Il Piccolo Principe

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Il piccolo principe

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Silesia
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Re: Il Piccolo Principe

Messaggio da leggere da Silesia »

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Amare è donare tutto se stesso senza nulla chiedere
amare è non dire mai ... mi devi.

(da "Il piccolo principe" - Antoine de Saint Exuperie)
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Vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare
Scootostulp
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Il Piccolo Principe

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Oggi è nata GIOIA, figlia di una mia carissima amica. Pesa tre chili e duecento grammi. In un mondo e una realtà così difficili è bello a volte segnalare qualcosa di bello. UNa nascita è sempre UN EVENTO, il piccolo-grande miracolo della vita.
Benvenuta GIOIA
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Re: Il Piccolo Principe

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I grandi amano le cifre. Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: “Qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?" Ma vi domandano: “Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?" Allora soltanto credono di conoscerlo.

Antoine de Saint-Exupéry -Il piccolo principe-

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